Il nuovo "padrone" della fascia sinistra è lui, Giovanni Pasquale da Venaria Reale, alle porte di Torino. Ragazzo con i piedi per terra, che appare poco sulle cronache dei giornali sportivi italiani, ma il cui nome è da sempre, in casa friulana, sinonimo di affidabilità e sicurezza. Tanto da guadagnarsi la maglia da titolare e la fiducia, completa, di un tecnico navigato e attento ai particolari come Francesco Guidolin.

Giovanni a tre giorni dal rotondo successo con l'Inter che sensazioni sono rimaste nel gruppo? "Una grande vittoria, poco da dire, che ci ha permesso di iniziare alla grande il 2013 e chiudere il girone d'andata a quota 27 punti. Ma soprattutto ha evidenziato come, durante la sosta, abbiamo lavorato bene. Siamo tornati a Udine ancora prima di capodanno e questo ci ha permesso di allenarci per una settimana intera mettendo nelle gambe carichi importanti di lavoro che ci saranno utili adesso e in futuro. Avevamo tanta voglia di portare a casa un risultato positivo e credo che in campo si sia visto".

Mister Guidolin continua a parlare di salvezza come obiettivo minimo... "E come sempre ha ragione lui. Noi dobbiamo rimanere umili, perché la storia di questa squadra dimostra che soltanto quando siamo restati con i piedi per terra alla fine abbiamo tagliato traguardi importanti. Quindi testa bassa e pedalare. Cerchiamo di raggiungere il prima possibile i 40 punti in classifica e poi potremo pensare a qualcosa di più".

Ormai sei diventato una pedina inamovibile nello scacchiere bianconero... "Quest'anno sono partito bene, poi, purtroppo, ho avuto quella brutta parentesi legata all'infortunio, ma mi sono ripreso. Il mister mi ha dato fiducia, mi schiera spesso e il mio compito è quello di ripagarlo sul campo con prestazioni sempre all'altezza della situazione".

A Roma, con la Lazio, avete probabilmente toccato il punto più basso degli ultimi tre anni. Come avete fatto a reagire? "Sì, è vero, all'Olimpico abbiamo letteralmente preso un'imbarcata, non ci riusciva niente in campo e abbiamo soltanto subito. Non credo ci siano segreti per la nostra rinascita, semplicemente ci siamo guardati negli occhi e abbiamo trovato nel gruppo, e nel lavoro quotidiano, la forza di rialzare la testa e di dimostrare a tutti che l'Udinese è ben diversa da quella vista nella capitale".

Il calendario, adesso, non da tregua. Domenica arriva la Fiorentina e poi andrete a Torino contro la Juventus. Vi sentite pronti? "Due match durissimi e lo sappiamo bene. Ma io in questi anni ho imparato a pensare ad una gara alla volta per cui sono focalizzato sulla formazione di Montella. All'andata abbiamo perso all'ultimo secondo, in TIM Cup siamo stati eliminati nonostante una buonissima prestazione, ma adesso abbiamo voglia di riprenderci quei punti che abbiamo lasciato per strada, esattamente un girone fa, al "Franchi".

 

 

Sezione: Notizie / Data: Mer 09 gennaio 2013 alle 13:09 / Fonte: udinese.it
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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