Gino Pozzo è un uomo sottotraccia. Sta volentieri all’ombra di suo padre Gianpaolo, un’icona di imprenditore e di sportivo, patron dell’Udinese che ha fatto i miracoli calcistici e gestionali ed è l’emblema del Friuli che innova e ha successo, ma alla fine è prorprio Gino ad aver in mano la vera gestione dalla holding. A lui spetta ogni decisione finale, mercato compreso.

 'Il Gazzettino' pubblica oggi una lunga intervista a Gino Pozzo dove il numero uno bianconero spiega così il successo del suo lavoro: "Cura dei particolari, lavoro duro, attenzione ai giocatori. Trasportare questa formula in Spagna e Inghilterra funziona. Il modello di gestione? Cercare un progetto sostenibile a medio e lungo termine, controllo della gestione, attenzione alle spese, autosufficienza del club. Non c’è nessun socio che ricapitalizza, nessun socio che mette in pericolo la società. Abbiamo visto cosa è successo a Parma, dove se non si prosegue a investire cade tutto. Corretta gestione e creazione di valore aggiunto legato alla valorizzazione dei giovani talenti. E’ il risultato sul campo che crea valore aggiunto".

Cosa prenderebbe da Spagna e Inghilterra? "Dalla Spagna la possibilità di avere una seconda squadra in una categoria inferiore e il modello dei vivai. Dall'Inghilterra le norme per la sicurezza negli stadi".

E l'Udinese? "Credo che la squadra sia vicina a un'organico completo, per ora aspettiamo le scelte dell'allenatore per definire la rosa dei 25, poi penseremo a un aggiustamento di mercato. Per esempio Fernandes sta dimostrando continuità. Abbiamo giovani interessanti e uomini d'esperienza, da Danilo a Pinzi. Forse interverremo su centrocampo e attacco".

Sezione: Notizie / Data: Lun 20 luglio 2015 alle 12:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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