Giuliano Giannichedda, ex bandiera di Udinese e Lazio, è stato uno degli ultimi giovani italiani lanciati dal club friulano prima che i dirigenti biaconeri fossero per forza di cose costretti a cercare prospetti all'estero, soprattutto in Sud America.

Altri tempi e altra Udinese dunque, ma stesso allenatore, Guidolin, a proposito del quale Giannichedda è sicuro di una cosa: "Per quanto posso vedere, è rimasto lo stesso uomo che conoscevo, non è cambiato di una virgola. Non è uno che si fa trascinare nel tranello della provocazione. So che vuole smettere, ma io dico che se parla è finalmente arrivato a un punto in cui riesce ormai a reggere certe pressioni, e così a creare una barriera tra i media e i giocatori".

Pensi che sarebbe adatto a un ruolo da d.t.?

"Credo che sia fattibile, ma bisogna vedere che mansioni avrebbe: lui è bravo sul campo, non dietro a una scrivania. Poi sarà difficile trovare chi si siederà in panchina, prendendosi inevitabilmente una grossa responsabilità".

Secondo questo desiderio è dovuto alla poca influenza diretta che ha sul mercato?

"Non credo, penso che le sue siano riflessioni personali: ha sempre saputo che la politica dell'Udinese è questa, l'allenatore allena, altri si occupano del mercato. Chiaro che il tecnico non vorrebbe mai vendere i pezzi pregiati, ma è così che i friulani hanno fatto cassa negli ultimi anni".

Come vedresti un'ipotesi Guidolin d.t. e Di Natale allenatore-giocatore?

"Credo che allenatore e giocatore debbano essere persone distinte. Sono d'accordo con Pozzo sul fatto che Guidolin vada tenuto a ogni costo, infatti lo vedrei bene affiancato da un giovane come Viviani. Totò è unico: lasciamolo giocare, io lo preferisco anche a Totti!".

Secondo te Guidolin soffre i troppi stranieri?

"Sono sempre un rischio. Conosco tanti giovani italiani di qualità, ma gli stranieri costano poco. E' questa la differenza"

Tra i giovani bianconeri di quest'anno chi è emerso di più?

"Dico Allan, sta bruciando le tappe. Sta sempre al posto giusto e l'anno prossimo esploderà".

Galeone dice che l'Udinese gioca il peggior calcio d'Italia.

"E si sbaglia di grosso: sono molto bravi nelle ripartenze. Però è logico che cambiando così tanto non possano più essere la squadra fantastica di due anni fa".

Il pallino del trequartista sembra essere passato a Guidolin.

"Sì, ma non nelle ultime due partite. Quando c'ero io avevamo due uomini detro la punta, poi si può cambiare. Il 3-5-1-1 non è stato un limite ques'anno: era l'unico modo per poter mettere in campo una squadra equilibrata".

C'è speranza per un posto in Europa?

"La vedo molto dura: la squadra ha trovato continuità nel gioco, ma pecca ancora di incisività"

Sezione: Notizie / Data: Mer 13 marzo 2013 alle 13:22 / Fonte: Udineseblog
Autore: Andrea Terragni
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