"Ehi, che fine ha fatto l’Udinese?". Inizia con queste parole l'articolo de La Gazzetta Sportiva a commento della partita giocata ieri sera al Bentegodi. I ragazzi di Guidolin avevano iniziato nel migliore dei modi la sfida contro il Chievo: benché avessero di fronte un avversario tutt'altro che in salute, però, non son riusciti a portare a casa un risultato positivo: "Il gol di Maicosuel dopo 51”, il più veloce del campionato, poteva uccidere chiunque. Figurarsi il Chievo già ferito di suo".

"Quadro da tregenda alle 18.01: un punto in croce dopo tre giornate, Sannino tormentato dal ricordo dell’esonero «veloce» di Palermo, subito sotto di un gol al pronti-via e mezza difesa in stato di choc per l’erroraccio (Cesar che passa male indietro e Bernardini che si fa fulminare alle spalle). Serve altro? Invece succede l’esatto contrario: il Chievo si riabilita, a testa alta e schiacciando i rivali, occasione su occasione, fino al 21. Mentre l’Udinese, be’, l’Udinese ormai è un bel problema e non può pensare che risolva tutto e sempre Di Natale. Anche quando sarebbe il caso di farlo rifiatare".

"Infatti Guidolin ci prova a risparmiarlo: il «vecchietto» domenica ha già giocato (e segnato) con il Bologna, poi martedì c’è il Genoa. Nonno, gli avranno detto, sta’ in panchina: ci sono gli eredi Muriel e Maicosuel. Ma quando mai: almeno il primo è di questi tempi un nipote degenere. Non aggredisce, non rincorre, non entra con cattiveria. Il Chievo, costretto a inseguire, poteva spalancare praterie: invece s’accorge presto la trequarti si controlla senza rischi. Quindi Sannino lascia che Frey e soprattutto Dramé, gli esterni bassi, si aggiungano a un attacco già affollato: Paloschi e Pellissier s’incrociano in velocità, Rigoni fa girare palla con testa e cuore".

"Invito a nozze per i superstiti del 4-4-2: non a caso è Frey a imbeccare Pellissier per un gran diagonale, 13’ e già 1-1. E non è un caso che Allan perda male la palla sulla mediana, largo a destra, da dove Paloschi parte in velocità e appoggia a Rigoni. Gran tiro da fuori che merita il gol a prescindere dall’«aiutino» involontario di Danilo. In mezzo Paloschi, Sestu, Rigoni e l’Udinese che non riparte con ordine, troppo fragile al centro, troppo anemica davanti malgrado la buona volontà di
Maicosuel
".

"Non c’è che una mossa in questi casi: Di Natale, arrivano i nostri. E in effetti, complice il ripiegamento del Chievo che chiude con due linee strettissime di nove uomini, qualcosa succede. Totò, pivot del 3-4-3, allarga gli spazi, «taglia» i centrali e facilità le entrate. In teoria: perché, oltre alla traversa di Basta e al colpo di testa di Hertaux, c’è ben poco. Non è solo questione di Muriel: ora serve una svolta, forse a cominciare dal centrocampo a cinque che, su ritmi bassi, concede troppo. E poi, se ci fosse un clone ventenne di Totò…".

Sezione: Notizie / Data: Dom 22 settembre 2013 alle 11:00
Autore: Pier Francesco Caracciolo
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