L’Udinese si sta preparando per la sfida di domenica contro il Siena, dimenticando la serataccia di Torino: “Abbiamo fatto un passo indietro rispetto al recentissimo passato”. Sono le parole di Francesco Guidolin convinto che “forse a livello nervoso, psicologico anch’io mi sono distratto per il traguardo che stavo raggiungendo e non sono stato come al solito addosso alla squadra…”. 

Di Natale indispensabile? "E' una cosa riconosciuta ma non sarebbe giusto dire che abbiamo perso perché non c’era lui”. Sabato sera è mancato ciò che permette di spiccare il volo. Il coraggio di sorprendere, l’avversario, guardandolo negli occhi e costringerlo a difendersi. Una miscela di audacia, autostima, temerarietà ma non presunzione. Saper individuare i propri limiti e di capire i limiti dell’avversario. Se poi di fronte trovi un antagonista che si rivelava più bravo pazienza, ma almeno ci hai provato e non ci sarà il rimorso che non fa dormire la notte.

Chissà, se la squadra e lo staff dell’Udinese, avvolgendosi  nelle coperte la sera dopo l’incontro con la Juventus, saranno tornati, con la testa, al match di poche ore prima, pensando a cosa non ha funzionato e perché. L’impressione che la squadra sia rimasta con lo spirito negli spogliatoi. L’Udinese non aveva proprio nulla da perdere, infondo dopo due belle vittorie una sconfitta a Torino si poteva preventivare.  La squadra “affamata” è risultata essere quella di Conte, che ha saputo attingere energia dall’emergenza, e trasformarla in rabbia vincente. 

In un campionato dove nessuno regala nulla, sono gli stimoli, al pari degli aspetti fisici e tecnico-tattici a fare la differenza. L’ascesa verso un posto nella classifica di rilievo è all’inizio, e il tempo per recuperare non manca. Ora serve il coraggio per superare tutti gli ostacoli che si proporranno  di fronte.
 

Sezione: Notizie / Data: Gio 24 gennaio 2013 alle 12:41
Autore: David Contardo
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