Duecento gol e non sentirli: è questa la spaventosa cifra raggiunta quest'oggi da Antonio Di Natale (37) grazie alla rete siglata contro il Chievo, limitando il conteggio solo alle marcature in Serie A, perché altrimenti il conto sale a 289 reti in 638 partite disputate in una strepitosa carriera. Celebrata quest'oggi da compagni ed avversari, ma iniziata in sordina, a calciare palloni tra Carpi, Varese e Viareggio, lui scugnizzo napoletano cresciuto nelle giovanili dell'Empoli, prima di tornare proprio al Castellani. Ove la sua storia inizia davvero, ma non decolla, almeno non al livello stratosferico ammirato dal 2004, quando decide di trasferirsi all'Udinese, primi passi di un rapporto cresciuto ben al di là della solita affezione ad un maglia ed ad un pubblico.

Un rapporto che ha rischiato di finire anzitempo, quando nell'agosto 2010 Totò era vicinissimo alla Juventus, salvo poi rifiutare perché in Friuli lui e la sua famiglia sono davvero a casa; poi ancora l'anno scorso, quando al termine della stagione aveva pensato al ritiro, salvo poi tornare sui suoi passi, affrontando una nuova stagione che finora parla di 11 reti in 12 partite giocate tra Serie A e Coppa Italia. Un rapporto che vive oggi un altro dei suoi momenti più emozionanti, che porta anche i non tifosi dell'Udinese a dire grazie ad Antonio Di Natale, per aver deciso di continuare ad illuminare i campi di questa fangosa Serie A.

Sezione: Notizie / Data: Lun 24 novembre 2014 alle 09:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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