Il Corriere dello Sport racconta gli sviluppi di Atalanta-Udinese, gara della sesta giornata vinta dai bergamaschi con il risultato di 2-0.

BERGAMO - Colantuono ha ieri ritrovato la sua Atalanta, fatta di grinta, lucidità, corsa, cuore, entusiasmo. Guidolin invece ancora non è riuscito a varare la sua Udinese: ieri opaca, lenta, macchinosa, sciupona, con però la scusante di essere molto giovane e da poco messa in corsa verso gli obiettivi che la società ha programmato. Stando così le cose il risultato finale e soprattutto lo spessore della prestazione orobica balzano con evidenza alla ribalta. E non a caso proprio al 93’ improvvisamente nel cielo di Bergamo è spuntato il sole e l’orizzonte s’è rasserenato dopo una notte e una giornata di pioggia.
L’Atalanta proveniva da quattro sconfitte in cinque giornate ed in città iniziava a serpeggiare il malumore: Colantuono ben sapeva che solo una bella vittoria avrebbe riportato l’ambiente alla calma, di conseguenza aveva preparato l’appuntamento come solitamente è capace. Ovviamente Guidolin non era stato da meno, ma una volta in campo solo i nerazzurri hanno saputo rispondere alla grande. Da subito s’è visto che aria tirava all’Atleti Azzurri d’Italia con l’Atalanta che nei primi 45’ capitalizzava ben sette angoli, con Kelava miglior uomo in campo, con ogni elemento al top. Sicuramente il ct Cesare Prandelli, in tribuna, si sarà fregato le mani ammirando un Cigarini gigantesco, un Bonaventura sontuoso, mentre Di Natale, non per colpa sua, era ingiudicabile. Tale superiorità però veniva premiata solo allo scadere del 45’ in seguito ad un angolo battuto dal regista nerazzurro, deviazione in mischia, con palla che arrivava a Denis appostato vicino al secondo palo tutto solo: la sua capocciata faceva secco l’incolpevole Kelava.
LA RIPRESA -
Dopo il riposo l’Udinese cercava subito il modo di rimediare ed aveva la possibilità di riaprire il match con il rigore assegnato dall’arbitro Giacomelli che però alla fine non veniva tirato per il fuorigioco di Danilo. Scossi dall’episodio piuttosto anomalo, i nerazzurri ripartivano lancia in resta e riprendevano saldamente in mano l’inerzia della contesa, mentre l’Udinese aveva sì qualche scossone in positivo, ma senza mai pungere: emblematiche le palle gol sprecate da Maicosuel, Basta, Nico Lopez, Allan, Heurtaux. L’Atalanta dominava tant’è vero che il secondo gol di Denis al 18’, susseguente ad un raffinato assist di Cigarini, chiudeva in pratica le operazioni senza il minimo affanno, per la gioia del pubblico che poteva così riapplaudire la squadra che negli ultimi tre anni l’ha fatto ripetutamente sognare. Ed il merito va tutto a Colantuono che sa rimettere sempre in linea la propria squadra quando accusa qualche flessione. Anche per questo a Bergamo tutti lo amano.

Sezione: Notizie / Data: Lun 30 settembre 2013 alle 11:40
Autore: Davide Alello
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