Gli amanti del calcio chiamano a gran voce il "modello FA Cup"? Bene, nell'atmosfera impagabile del Regno Unito ci porta per mano l'Alessandria, formazione di Lega Pro che in Coppa Italia va avanti con un'impresa dietro l'altra. L'ultima, dopo quella del "Barbera" del Palermo, messa in atto a "Marassi", espugnato ai danni di un Genoa letteralmente disorientato, conquistando così i quarti di finale di Coppa Italia, da giocarsi con la vincente della sfida Roma-Spezia. Una grande impresa (di fronte agli oltre 1500 tifosi in trasferta), che diventa addirittura cinematografica: i grigi, avanti 1-0 a inizio ripresa con Marras (ex Primavera, nonché tifoso del Grifone), perdono Manfrin a cambi ultimati e subiscono gol al 2' di recupero con Pavoletti. Ai supplementari è vittoria certa dei rossoblù? Macchè: l'Orso continua a dominare e colpisce una traversa con Fischnaller nei primi 15' e, al 114' realizza la rete del definitivo 2-1 con il contropiede capitalizzato da bomber Bocalon. Al triplice fischio, giocatori grigi applauditi sotto la curva del Genoa. Emozioni davvero forti al "Ferraris"...

Il primo ottavo di finale è quello "vintage": di fronte - dopo 41 da quell'1-1 di Serie B firmato Rizzo-Mazzia - si ritrovano due club che hanno scritto la storia pionieristica del calcio italiano. In un attimo, il presente e le due categorie di differenza, non contano più e, come per magia, ci si ritrova catapultati alle suggestioni dei match di inizio secolo scorso. L'Alessandria parte alla grande, fa male in contropiede e sono Marconi e Iunco a impegnare, per primi Lamanna, dando strane avvisaglie a mister Gasperini. La grinta dei giocatori grigi sta nella forza che Nicco mette in campo scardinando il centrocampo avversario, mentre mister Angelo Adamo Gregucci (oggi primo in classifica in Lega Pro dopo aver sostituito, in panchina, l'esonerato Beppe Scienza), mette in campo - all'intervallo - l'artiglieria pesante con l'ex Reggina Fischnaller al posto di Iunco. Non passa un minuto dalla ripresa delle ostilità, che i piemontesi vanno in vantaggio: contropiede innescato da Iunco, abile a servire Marras, il cui diagonale sul secondo palo, non lascia scampo a Lamanna. 

Gasperini, impegnato in continui cambiamenti di modulo, cambia ulteriormente sullo svantaggio, mandando in campo Gakpé e Perotti al posto di Izzo e Pandev. Niente da fare: nonostante il primo tempo chiuso in crescendo, ci si mette Vannucchi a chiudere la saracinesca di fronte alle incursioni di Figueiras. Pavoletti, a metà frzione, calcia incredibilmente alto a porta vuota, mentre i grigi non sembrano soffrore. Ma all'80' cambia qualcosa: Manfrin si fa male (stiramento per lui) a cambi già ultimati e il Genoa ne approfitta sulla scia delle urla di Gasperini ("Sono in 10!") e, alla fine, al 2' di recupero, colpiscono con la torre ravvicinata di Pavoletti. L'1-1 porta ai supplementari ma, anche qui, incredibilmente, succedono cose strane: il Genoa punge ma Vannucchi chiude tutto. Le occasioni migliori, però, le ha l'ALessandria, che nella prima frazione colpisce una traversa di Fischnaller dopo un'uscita a farfalle di Lamanna e al 114' realizza il gol vittoria con bomber Bocalon (subentrato a Marconi) dopo un contrattacco impagabile giostrato da Marras.

 

Sezione: Notizie / Data: Mar 15 dicembre 2015 alle 21:20
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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