In occasione dell' accesissima sfida tra Roma e Napoli che si giocherà allo stadio Olimpico di Roma è intervenuto ai microfoni di SoloNapoli.com l'ex giocatore di Roma, Napoli e Udinese nonchè attuale responsabile del settore giovanile bianconero, Andrea Carnevale: 

Cuore a parte, chi è la favorita?
«Io credo che nonostante i punti in più in classifica il Napoli sia migliore della Roma. Ma non parlo di organico. Mi riferisco alle mentalità: l’ossatura della squadra da anni è abituata alle sfide di vertice e chi è arrivato ha una mentalità vincente nel Dna».


Roma-Napoli, sfida dalla rivalità antica.
«Non ho mai segnato in questa partita. Però ne ricordo una in cui rimanemmo in nove e riuscimmo a pareggiare lo stesso… 1-1. Una partita epica, nell’88: perché somiglia davvero a un derby questa gara».

Totti sembra intramontabile. Come lo ferma Benitez?                                                                                              «Non lo ferma. Può al massimo incrociare le dita e sperare che sia in una serata storta. Come tutti i grandi, quando non entra mentalmente nella partita non riesce mai a fare la differenza. Non credo nelle gabbie: per limitarlo bisogna usare molto la testa. E comunque, lui è un leader, come De Rossi».

Si immaginava Napoli e Roma così forti?
«Sì. Anche se la Juventus ha ancora qualcosina in più rispetto ad azzurri e giallorossi. Per quanto riguarda la partita di venerdì, se stiamo alle cifre e ai valori tecnici, il Napoli ha un passo diverso rispetto alla Roma».

Si sfidano i due attacchi più forti della serie A.
«E’ il risultato di due filosofie di gioco molto diverse ma che hanno in comune il possesso di palla e la rapidità nelle verticalizzazioni. Una partita che si annuncia molto spettacolare».

Garcia ha sistemato le cose alla Roma in pochissimo tempo?
«Un mago. La qualità ai giallorossi non è mai mancata. Ma quest’anno hanno trovato un allenatore capace di fare del dialogo la sua arma in più. Ecco, direi che Garcia e Benitez sembrano due tecnici normali».

Cosa le piace di più di Rafa?
«Il suo essersi voluto rimettere in gioco in Italia dopo il flop con l’Inter. L’uomo deve avere davvero delle doti carismatiche importanti».

Lavora con i giovani dell’Udinese da anni. Si immaginava Insigne così forte?
«L’ho seguo da sette anni, l’ho segnalato all’Udinese fin da quando era negli Allievi azzurri. Ma anche il Napoli ha sempre saputo che nel suo settore giovanile stava crescendo un grande campione. E non lo ha mai dato via. Diventerà un grande fuoriclasse del calcio italiano».

Sezione: Notizie / Data: Lun 14 ottobre 2013 alle 19:30
Autore: Michele Taboga
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