Andrea Carnevale, responsabile scouting bianconero, ha rilasciato un intervista ai microfoni di Udinese Channel per analizzare meglio il modello Udinese, all'avanguardia nello scovare i talenti del presente e del futuro.

Come è strutturata l'attività di scouting dell'Udinese?

"Siamo strutturati molto bene, nel tempo abbiamo costruito una grande organizzazione con eccellenti professionisti, anche ex calciatori, abbiamo circa 20 collaboratori solo in Italia operiamo all'estero con una rete fitta ed efficace che ci permette di girare in tutto il mondo per scoprire giovani talenti".

Come si diventa un modello da questo punto di vista?

"L'Udinese vorrebbero copiarla in tantissimi, la nostra società vuole che nelle grandi competizioni l'Udinese sia sempre presente, sia in Europa che nel resto del mondo, non è facile individuare il giocatore da portare ad Udine, noi dobbiamo essere bravi ad anticipare la concorrenza, Alexis Sanchez è stato un esempio".

Come ci si regola con la concorrenza nonostante tutti cerchino di imitarti?

"L'Udinese è una grande società, noi siamo sempre presenti e cerchiamo di esserci ovunque, in Sudamerica ed Europa, è un vanto della club perchè in piena autonomia raggiungiamo posti dove poter scovare talenti nei mercati più floridi come quelli sudamericani, Brasile, Argentina e Colombia in particolare"

Che parametri si prendono in considerazione nella scelta di un giocatore, si valuta solo l'aspetto tecnico o anche quello psicologico?

"Vediamo il talento, se il giocatore sia piccolo o grande fisicamente non fa differenza. Spesso non è facile valutare l'aspetto psicologico, a volte c'è tanto talento, ma la delusione può essere nella testa. Spesso accade".

Può incidere nella valorizzazione dello scouting poter contare su due squadre satellite?

"Assolutamente si, la base parte da qui, ma noi diamo un contributo anche al Watford e al Granada,  su cui puntiamo molto".

Sezione: Notizie / Data: Ven 21 novembre 2014 alle 12:00 / Fonte: udinese.it
Autore: Ivan Cagnucci
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