L'allenatore non deve guardare in faccia a nessuno, ma fare le scelte per il bene della squadra". Questo in sintesi il concetto espresso dall'attuale ct delle nazionali di Lega Pro al Gazzettino. Ne è convinto proprio lui che, correva l'anno 2006, lasciò l'Udinese per 'divergenze' con l'allora allenatore Giovanni Galeone. Nella precedente stagione il tecnico aveva relegato il capitano in panchina e lui, allora, scelse di andare a giocare altrove, a Siena, con la promessa (che poi non ha potuto mantenere) di tornare a chiudere la carriera in Friuli, sperando in 'tempi migliori'.

Oggi che due 'senatori' come Domizzi e Pinzi sono momentaneamente ai margini nelle scelte del mister, lui si schiera dalla parte di Strama: "Ovviamente i senatori sono una risorsa ma lo sono tutti in una rosa così ampia. Ma c'è un unico fatto: l'allenatore decide e i giocatori devono solo capire che si gioca in 11. Se Strama ha la possibilità di mandare in campo quelli che ritiene essere i giocatori più forti, ebbene, deve farlo. E deve farlo a prescindere dal nome. Il concetto che prevale è la squadra. L'intento è il bene della squadra, non il singolo".

Sezione: Notizie / Data: Ven 14 novembre 2014 alle 10:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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