Rigore o non rigore? L'enigma legato all'episodio di Bergamo non ha ancora trovato una soluzione definitiva, ed il motivo è molto semplice: si tratta di una situazione al limite, che coinvolge le nuove - e non facili da interpretare - regole sul fuorigioco. "È stata presa una decisione, se giusta o sbagliata ho difficoltà anch’io a dirlo", confessava ieri Stefano Braschi, il numero uno degli arbitri italiani. Il caso è così controverso che in tempi brevi finirà sul tavolo della Fifa per un'analisi più approfondita.

Dalle pagine del Messaggero Veneto, anche Fabio Baldas è intervenuto per analizzare l'episodio. Con un'amara premessa: "Hanno complicato la vita ai guardalinee". L'ex designatore, triestino come l’arbitro Giacomelli, ha spiegato: "Nello scorso campionato non ci sarebbero stati problemi: fallo da rigore commesso e rilevato dal direttore di gara, decisione annullata dalla segnalazione del guardalinee che con la bandierina alzata avrebbe evidenziato la posizione irregolare dell’attaccante nel momento della punizione calciata verso l’area".

Da questa stagione, invece, la situazione è leggermente diversa: "Tutto molto più complicato per colpa della nuova regola che cerca di escludere il fuorigioco nel caso il rimpallo favorisca l’attaccante. In poche parole, bisogna valutare anche dove è indirizzato il pallone per escludere quindi la posizione di offside e quindi prevedere che l’attaccante sia rimesso in gioco dal tocco di un difensore. Capirete, da questo giro di parole, che si tratta di un’impresa impossibile per l’occhio di un assistente in determinati frangenti, al di là della decisione esatta, in questo caso sul rigore poi tolto all’Udinese".

Sezione: Notizie / Data: Mar 01 ottobre 2013 alle 14:40
Autore: Pier Francesco Caracciolo
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