Lo stentato avvio di stagione dell'Atalanta trova le sue origini in un problema evidente: la mancanza di solidità difensiva. In queste prime cinque giornate la squadra bergamasca ha subìto qualcosa come 10 reti, una preoccupante media di due a partita. Per provare ad invertire la rotta, oggi Colantuono dovrebbe riesumare il sistema tattico che tanti frutti ha portato l'anno scorso: il tecnico nerazzurro, infatti, è orientato ad affrontare l'Udinese con il collaudato 4-4-1-1 (o 4-4-2, dipenderà dalle scelte).

Come spiega La Gazzetta Sportiva, anche la squadra friulana vuole blindare il proprio reparto arretrato. Quella contro il Genoa è stata la prima partita "italiana" in cui la porta di Kelava è rimasta immacolata: nelle precedenti quattro, il numero 30 bianconero aveva dovuto raccogliere la palla in fondo al proprio sacco ben 6 volte. "Nessuno tiene conto che stiamo giocando con tre elementi nuovi su quattro in difesa", ha sottolineato Francesco Guidolin, che fino ad oggi, complici gli infortuni di Brkic e Domizzi, è stato costretto a gettare nella mischia Naldo, Bubnjic e lo stesso Kelava.

Il portiere croato ha avuto un avvio difficile: ha sulla coscienza il gol di Hernanes all’esordio all’Olimpico, senza contare le incertezze in Europa League, ma col Genoa è stato decisivo. Oggi dovrà esserlo con l’Atalanta: il pericolo è l’ex Denis, di cui dovrà occuparsi Danilo. Il centrale è il leader silenzioso della squadra e nelle ultime uscite ha bloccato Bianchi, Paloschi e Gilardino. Heurtaux è l’erede naturale di Benatia: senso dell’anticipo e grande forza fisica, ma ancora qualche distrazione di troppo. Stesse caratteristiche, anche se magari un po’ meno veloce, ha Naldo. Il brasiliano a sinistra non è a proprio agio, ma al momento offre comunque maggiori garanzie di Bubnjic, il più giovane del reparto.

Sezione: Notizie / Data: Dom 29 settembre 2013 alle 12:00
Autore: Pier Francesco Caracciolo
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