Ricordi e analisi. Giovanni Stroppa, ex centrocampista di entrambe le squadre, ha commentato al Messaggero Veneto la partita di domani tra Udinese e Milan: "Mi aspetto una partita ricca di emozioni, con tanti ribaltamenti di fronte. Sarà come vedere due pugili che se le danno di santa ragione. Il Milan è favorito, ma non chiedetemi un pronostico secco. Al di là della squadra che puoi allestire e dei proclami di ringiovanimento della rosa, il blasone di una società rimane. Montella, però, è stato bravo proprio in questo: a valorizzare i giovani, come avveniva ai miei tempi, e a tenere la squadra nelle zone alte della classifica. Hanno portato a casa una Supercoppa e sono lì a lottare per un posto in Europa. Il Milan lotterà per il terzo-quarto posto. E ben vengano i Donnarumma, i Calabria, i De Sciglio e i Locatelli che proprio perchè arrivano dal vivaio ci tengono a far bene.

Il merito principale del lavoro di Delneri è quello di aver dato un’identità alla squadra. Quando vedi giocare l’Udinese capisci che è una squadra coraggiosa, che comincia a difendersi con gli attaccanti. Nella crescita di una squadra dall’età media bassa infortuni come quelli di Empoli non ci possono stare.

Fofana mi ha sorpreso. Merito di Delneri mandarlo in campo e farlo esprimere con una certa libertà. Poi sarà anche incappato in qualche partita-no, ma a un giovane qualche passo a vuoto glielo devi concedere. Quando vedo giocare l’Udinese noto una voglia di tentare qualcosa di importante che negli ultimi due anni non si era vista. Del resto era quasi inevitabile che si pagasse dazio dopo il ciclo d’oro di Guidolin.

Suso la grande sorpresa del Milan? Stiamo parlando di un giocatore che quando tocca la palla determina. Sembrava non adatto al calcio italiano e invece ha avuto un’evoluzione incredibile: gioca per gli altri, ma vede anche la porta. Però il giocatore in più del Milan è un altro. Io vado matto per Bonaventura. Senza di lui il Milan è una squadra diversa. È il vero leader di questa squadra, sa fare tutto e bene.

Nell'Udinese invece Thereau. È l’ago della bilancia della squadra di Delneri, se gioca bene lui ne beneficiano anche gli altri. In passato non mi aveva mai convinto, sembrava un mezzo giocatore. È diventato concreto, ha trovato il ruolo giusto sentendo, evidentemente, una fiducia importante da parte dell’allenatore".

Sezione: Gli ex / Data: Sab 28 gennaio 2017 alle 18:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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