La gara che sabato sera metterà di fronte Milan ed Udinese regalerà sensazioni particolari ad un paio di giocatori rossoneri. Cristian Zapata e Sulley Muntari, 321 presenze in due con la maglia bianconera, sfideranno la squadra nella quale sono nati e sbocciati. Arrivati ad Udine poco più che ragazzini (il ghanese era minorenne e ha giocato molte gare con la Primavera), sono diventati entrambi uomini e professionisti in Friuli, trovando un ambiente che li ha capiti e aspettati nonostante gli inevitabili errori dettati dalla giovane età.

Come ricorda il Messaggero Veneto, Muntari (classe ’84) ha indossato la maglia dell’Udinese dal 2002 al 2007. Esordì in serie A, guarda caso a San Siro contro il Milan il 6 novembre del 2002: finì 1-0 per i padroni di casa (autorete di Sensini a tempo scaduto) e il ghanese fu gettato nella mischia da Spalletti al posto di Jancker. Quella fu la prima di 153 presenze complessive in bianconero tra campionato (125) e Coppe condite da 9 reti. Muntari, di due anni più vecchio, ha giocato un paio di stagioni con Zapata, che in Friuli arrivò nel 2005 per andarsene nel 2011. L’esordio arrivò il 19 novembre del 2005 nella gara casalinga con il Messina: giocò titolare in coppia con Felipe che decise quella sfida con un fortunato colpo di testa. Complessivamente ha indossato la maglia dell’Udinese in 194 occasioni, 168 in serie A, 16 in Coppa Italia e 10 in Europa. Cinque i gol segnati di cui uno proprio al Milan il 16 maggio del 2008: grazie a quella rete i friulani vinsero 2-1 e l’Inter conquistò matematicamente lo scudetto stando seduta in poltrona davanti alla tv.

Zapata ha la faccia da buono. In Friuli si è integrato bene, ha lasciato un bel ricordo sia dal punto di vista umano che professionale be consigliato da un esperto del nostro mondo come Geronimo Barbadillo. Viveva e vive la sua professione in maniera molto spensierata, forse un po’ troppo per il calcio di casa nostra. Gli avevano affibbiato il soprannome di Mago perché nelle giornate di vena faceva letteralmente sparire gli attaccanti avversari dal campo. Muntari ha la faccia da cattivo. A Udine ha fatto cose eccellenti, ma per crescerlo e plasmarlo Spalletti ha dovuto avere tanta pazienza e alternando il bastone alla carota. Per i suoi mezzi fisici “Munta” ho ottenuto meno di quello che poteva e le colpe sono quasi esclusivamente sue.

La partita contro l’Udinese sarà un esame sì per tutto il Milan, ma soprattutto per i due ex bianconeri. Zapata, orfano dello squalificato Mexes, dovrà essere il leader di una difesa che ha preso troppi gol (13 in 7 partite). Riuscirà il Mago a far scomparire quel satanasso di Di Natale? A Udine si augurano tutti di no.

Sezione: Gli ex / Data: Mar 15 ottobre 2013 alle 13:00
Autore: Pier Francesco Caracciolo
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