Battocchio: "Il calcio mi spinge a vivere sempre nuove esperienze, ma i miei genitori sono ancora ad Udine, mi piacerebbe rientrare in Italia un giorno"

Intervenuto ai microfoni di pianetaserieb, l'ex Udinese Cristian Battocchio ha parlato della sua carriera, iniziando con l'infortunio che lo sta tenendo ai box in Israele.

“Il mio è un recupero lento, perché ho avuto seri danni al ginocchio, però procede bene. Spero di essere in campo per gennaio”.

I tanti anni all'estero: “Ho un preciso modo di vivere il calcio, che mi spinge a provare sempre nuove esperienze, praticando questo sport in diverse parti del mondo. Volevo quindi gettarmi in quest’esperienza in Israele, non è stata una scelta di natura tecnica quanto piuttosto dettata dalla mia volontà di conoscere nuovi posti, come ti ho appena detto”.

Prima l'Udinese, poi il Watford ed infine la Virtus Entella: “In quel momento avevo bisogno di giocare, dopo l’esperienza con il Watford, dove c’erano stati dei problemi a seguito dell’entrata in vigore di una regola che prevedeva la presenza di 6 inglesi nei 18 convocati tra calciatori in campo e panchina, a discapito quindi di noi stranieri. Ho scelto di partire, perché ero nel giro della Nazionale e non volevo perdere un’opportunità così. All’Entella mi è stato dato il minutaggio che cercavo, con un tecnico che mi dava fiducia. Mi sono trovato molto bene, ed è anche grazie a loro che ho giocato un Europeo Under 21 con l’Italia”.

L'esperienza in Under 21: “Eravamo una squadra davvero forte, difatti credo che più della metà di quel gruppo adesso sia in Serie A. La mia opinione non è cambiata: se avessimo passato il girone, avremmo avuto grandi possibilità di vincere la competizione. Purtroppo l’esito è stato diverso, ma sono ricordi che porterò sempre con me”.

Il possibile ritorno in Italia: “Il pensiero di ritornare in Italia, dove ho anche casa, è costantemente presente nella mia mente. Mi sento in parte italiano, mio nonno lo è, i miei genitori vivono ad Udine. C’è quindi grande attaccamento tra la mia famiglia e questo Paese, circa il quale ho ricordi davvero positivi”.