Velazquez contro Mazzarri non è solo Udinese contro Torino, è anche sfida tra due diverse generazioni, tra due stili di gioco, tra due modi diversi di intere il calcio. 

Il tecnico bianconero è il primo allenatore degli anni ’80 su una panchina di Serie A, tra i più giovani di sempre, l’unico straniero della stagione 2018/19.  Una scelta diversa, se vogliamo di rottura per l'Udinese. Lo spagnolo per portare una ventata di cambiamento, per rinnovare una squadra lo scorso anno in macerie. Dall'altra parte Walter Mazzarri, classe 1961, uno che nella massima serie italiana conta più di 400 presenze, risulta essere diciannovesimo mister per presenze di sempre e terzo tra quelli ancora in attività, dietro a Spalletti e Ancelotti.

Velazquez, arrivato in Italia con le stigmate dell’allenatore dal gioco propositivo, abbonato al 4-2-3-1, più interessato alla fase offensiva che a quella difensiva, sta cercando di portare la filosofia del calcio iberico a Udine. Lo spagnolo però ha fatto capire di essere anche un allenatore flessibile, adattando i suoi dettami ai valori espressi dal campionato italiano. Mazzari, sanguigno, appassionato, lottatore fin dal principio, fin da quel Reggina che seppe conquistare con gli artigli la salvezza. Concretezza, solidità, intensità, sono questi i suoi dogmi.

Con questi presupposti ci aspetta una gara infiammata. Velazquez contro Mazzarri, la fame di chi ha voglia di affermarsi contro l'esperienza di chi la A la conosce come le sue tasche.

Sezione: Focus / Data: Dom 16 settembre 2018 alle 09:56
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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