Anno nuovo, vita nuova. Effettivamente, il 2019 di Rodrigo De Paul si è aperto con una gioia inestimabile: la nascita della primogenita Francesca. Ovviamente, la paternità è un cambiamento significativo, che comporta grandi responsabilità. Per certi aspetti, l’onere della maggiore consapevolezza svela una certa affinità con il suo ruolo in campo. Infatti l’importante mutamento della vita privata va ad inserirsi in un momento particolare della carriera dell’argentino classe 1994.

Lo dicono i numeri: nessun giocatore all’interno della squadra friulana è incisivo come lui. Le 6 reti ed i 3 assist in 18 gare hanno permesso all’Udinese di incamerare qualcosa come 12 punti. Insomma, “El Diez” è il vero trascinatore della squadra, il perno su cui appoggiarsi. Mai nelle stagioni precedenti i bianconeri si erano scoperti così dipendenti dal suo rendimento. De Paul è un giocatore completo, anche se in questa stagione ha dato il meglio di sé sulla fascia sinistra, la zona di campo in cui riesce a scatenare appieno la sua vena da fantasista. Ma oltre alla collocazione tattica, il vero passo in avanti è stato compiuto sotto il profilo della personalità e dell’incisività.

Sempre a proposito di responsabilità, ad Udine in molti avevano criticato la sua decisione di indossare la maglia numero 10 di Antonio Di Natale. Il confronto sembrava impossibile, ma Rodrigo, poco alla volta, sta dimostrando di meritarsi il peso di quell’eredità. Non avrà la spettacolarità dei gesti tecnici di Totò, non sarà l’uomo dei gol impossibili e forse non creerà mai lo stesso legame indissolubile che il suo illustre predecessore ebbe con il popolo friulano. Eppure, De Paul sta seguendo le orme di Di Natale e molto più fedelmente di quanto non si possa credere. Alla sua prima stagione, l’ex Empoli realizzò 7 centri in 33 gare, mentre l’argentino si fermò a quota 4 reti, ma con 3 assist in 34 gettoni. Discorso simile nella seconda annata in bianconero: 8 gol e 1 passaggio vincente per Totò, 4 marcature e 8 spunti azzeccati per i compagni da parte del “Diez”. E quest’anno è avvenuto momentaneamente il sorpasso. Guardando alle prime 18 gare della terza stagione bianconera di entrambi, l’allievo sudamericano ha doppiato nel computo delle reti il maestro, che però si rifà nel numero di assist (5 a 3). Insomma, De Paul sta studiando per diventare grande e poco alla volta, dimostra di non sfigurare al cospetto di uno dei grandissimi. Ora viene il bello: Di Natale si è ritagliato uno spazio eccezionale nella storia dell’Udinese e del calcio italiano. Rodrigo riuscirà a fare lo stesso?

Sezione: Focus / Data: Sab 19 gennaio 2019 alle 11:30
Autore: Federico Mariani
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