Allora è vero. Allora Rodrigo De Paul è veramente tornato. La prestazione di ieri contro la Roma testimonia la crescita straordinaria di un giocatore arrivato con tante aspettative. Finora, l’argentino classe 1994 è stato molto discontinuo. Ha iniziato la stagione con un buon piglio, prima di finire nel vortice della crisi da ottobre. A dicembre sembrava ormai nel pieno di un’involuzione tecnica. Si temeva di aver perso il ragazzo dal punto di vista del morale.

La testa è l’aspetto principale nella vita agonistica di un atleta. Se la tenuta mentale regge si possono raggiungere livelli di rendimento molto alti. Rodrigo si è ritrovato con l’anno nuovo. Ed il cambiamento più evidente che ha portato questo 2017 è proprio la convincente determinazione che ha in campo l’ex Racing. È più sciolto, più ispirato, gioca senza quel blocco che lo attanagliava e legava. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’Udinese ha disputato due partite durissime contro Inter e Roma ed in entrambe le gare chi ha convinto di più è proprio De Paul. Finalmente riesce ad integrarsi con i compagni, senza avventurarsi in dribbling di troppo. Fa sempre la cosa giusta, nella misura corretta. Ha capito che, a volte, non serve una giocata sofisticata, ma una trovata ben fatta. È il primo salto verso la maturità agonistica.

Cosa manca a Rodrigo? Sicuramente il gol. Contro l’Inter lo ha fermato solamente il palo. Un legno poi fatale per le speranze bianconere. Ieri si è trovato contro un Szczesny in vena di prodezze. Di questo passo, la rete arriverà, è solo questione di tempo. Dovrebbe far sua la celebre frase di Samuel Beckett: “Ho sempre tentato, ho sempre fallito. Non importa. Proverò ancora, sbaglierò ancora, sbaglierò meglio”. Caparbietà e determinazione: con questi ingredienti si va lontano. Sbagliando e riprovando per fare meglio: prima o poi i risultati arriveranno.

Sezione: Focus / Data: Lun 16 gennaio 2017 alle 09:00
Autore: Federico Mariani
vedi letture
Print