Per molti di noi è stata una notte insonne. Troppo grande ed amaro da digerire questo boccone, troppa la rabbia, troppa l'incazzatura per aver gettato al vento un punto che sembrava essere già in cassaforte. Questa sconfitta, l'ennesima nel maledetto Dacia Arena, arriva con una botta tremenda che sarà difficile da dimenticare e che segnerà sicuramente il campionato bianconero.

Certo, possiamo crocifiggere Opoku. Normale prendersela con lui. L'errore è imperdonabile, quella palla doveva finire fuori dallo stadio. Mancava troppo poco per prendersi quel rischio. Te lo insegnano alla scuola calcio, un dribbling in uscita così non va fatto. E invece il giovane ghanese si è preso questo rischio, credendo di riuscire a saltare Romagnoli. Sappiamo poi come è andata a finire, non serve ripetere il triste epilogo.

Ma davvero è tutta colpa sua? No. Stiamo parlando di un ragazzo di 21 anni, alla prima esperienza in Italia che tra l'altro ieri sera, errore a parte, non aveva fatto una partita malvagia. Il ghanese di Kumasi, arrivato qui senza sapere una parola di italiano, è stato catapultato dal campionato tunisino - l'anno scorso giocava nel Club Africain non nel Real Madrid - in una realtà per la quale probabilmente non è ancora pronto. Non si può tutto d'un tratto passare dal giocare in Tunisia al marcare Higuain. Il livello è diverso, la Seria A è un campionato che non perdona nulla, un campionato che richiede certe competenze e qualità. Serve esperienza, serve imparare a muoversi nel modo corretto, a marcare, gli azzardi non sono tollerati. 

Trasformare un giovane giocatore in un campione non è cosa facile da fare. L'Udinese, che nel mondo era conosciuta per questa sua capacità fuori dal comune, deve capire che non sempre le scommesse si possono vincere, anzi che per vincerle ci vuole tempo. Opoku tra qualche anno sicuramente sarà pronto - ha qualità fisiche davvero importanti - ma oggi ancora non lo è. Serve qualcuno che lo guidi, che lo istruisca. Gli serve là dietro un Domizzi che gli faccia da maestro.

Questo gioco d'azzardo bianconero così non funziona più. Fa male alla squadra e agli stessi giocatori, gettati poi nel tritacarne mediatico, al primo errore. Sarebbe troppo facile usare Opoku per nascondere i veri problemi dell'Udinese. 

 

Sezione: Focus / Data: Lun 05 novembre 2018 alle 13:34
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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