Se da una parte il punto strappato contro la Lazio fa classifica, dal mio punto di vista i segnali arrivati dalla partita di ieri pomeriggio sono tutt’altro che confortanti.

L’Udinese si è dimostrata troppo nervosa e diversi sono stati gli episodi che hanno portato ad assistere a una brutta partita rischiando anche di incanalarla verso il peggiore degli epiloghi. Il primo brutto, bruttissimo episodio è quello che ha coinvolto Thereau. L’attaccante bianconero, dopo un diverbio acceso con arbitro, guardalinee e avversari con conseguente ammonizione per un fallo fischiato a sfavore dei bianconeri è venuto alle mani con Badu che, gli va dato merito, ha fatto di tutto per evitare il secondo cartellino giallo in pochi secondi al francese. La reazione dell’ex Chievo è stata a dir poco ingiustificabile! Venire alle mani con un compagno? Che tra l’altro ha avuto l’enorme pregio di essere lucido per salvare la situazione? No! Questo non va bene. Ma peggio ancora, a mio modesto parere, è quello che ha fatto Colantuono, cioè niente! Anzi, il tecnico bianconero se ne è rimasto tranquillo ad osservare l’epilogo della situazione. E neanche questo va bene. Un allenatore che ha in mano la squadra dovrebbe essere in grado di mantenere l’ordine e la disciplina, in questo caso giocandosi anche un cambio e spedendo il centravanti negli spogliatoi a pedate nel sedere con conseguente tirata d’orecchie e multa salata. Così non è stato, e il francese è rimasto in campo fino al triplice fischio.

In questo momento, era precisamente il 29° del primo tempo, la partita è cambiata. Giusto un paio di minuti più tardi è stato Danilo a prendersi un giallo evitabile che insieme all’ammonizione ricevuta a fine primo tempo l’ha costretto a lasciare i suoi compagni in 10. Ci tengo a sottolineare che parliamo di Danilo, un giocatore che nelle precedenti 4 stagioni in bianconero è stato buttato fuori soltanto due volte e mai per ammonizione diretta. E adesso le espulsioni sono già due nelle ultime due partite, non un bel segnale.

A chiudere i conti ci hanno pensato i dirigenti friulani e laziali, quando a dieci minuti dalla fine sono venuti alle mani fra di loro portando il diverbio fino al tunnel degli spogliatoi, mobilitando le forze dell’ordine e costringendo il direttore di gara a sospendere la partita per qualche minuto.

Un arbitro inadeguato non può, e non deve, essere una giustificazione a tutto ciò! I calciatori sono uomini, ma sono anche dei professionisti “lautamente pagati” (per dirla alla Pozzo) e come tali hanno il DOVERE di mantenere un certo comportamento. Quello di oggi è stato solo un brutto spot all’immagine di una squadra che ha già tanti problemi a livello sportivo. Ma, a quanto sembra, i problemi sono anche fuori dal rettangolo di gioco ed è quindi necessario correre ai ripari quanto prima, perché vedere che nessuno riesce a tenere la situazione in mano è veramente una brutta pubblicità.

Questo, comunque, non è sport. E ancora una volta abbiamo tanto da imparare dall’estero.

Sezione: Focus / Data: Lun 01 febbraio 2016 alle 10:00
Autore: Davide Gani
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