Prova di forza. Espugnare Marassi, dove le genovesi danno l’anima ed il pubblico sembra un uomo in più, è impresa da grandi squadre. Riuscirci nonostante l’aggravante di un’espulsione è un numero di alto livello, che certifica ulteriormente lo spessore di questa Udinese. Solidità e concretezza: il tecnico Massimo Oddo ha ripreso concetti già notati con la prima parte della gestione di Luigi Delneri, rinforzandoli con la crescita sul piano psicologico. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: cinque successi, due pareggi e due sconfitte da quando è avvenuto il cambio in panchina. Un dato che evidenzia lo splendido lavoro fatto finora dal campione del mondo 2006.

In poco più di un mese è cambiato tutto. L’armata friulana è passata dall’essere fragile e facilmente interpretabile nella sua disposizione in campo al disporre di una camaleontica duttilità, unita ad una solidità e ad un cinismo sorprendenti. I giocatori sanno perfettamente cosa fare, sembra abbiano già in testa lo spartito da recitare. Il copione è chiaro ed Oddo ha avuto anche il merito di non complicarsi la vita. “Siamo una squadra di contropiedisti”, aveva detto tempo fa. E l’Udinese cerca, nei limiti del possibile, di far valere le sue virtù. Rispetto al passato, però, c’è una maggiore consapevolezza del proprio valore. L’autostima è cresciuta e con essa anche la fame di successi. Si vede da come i bianconeri lottano su ogni pallone senza paura.

Questa maturazione mentale, ieri, è stata l’ingrediente fondamentale per conquistare il vantaggio e difenderlo dagli assalti del Grifone e dei suoi sostenitori. E con una prova simile sognare l’Europa non è affatto un peccato. Forse, il vero dispiacere è vedere come questa impresa sia stata per così dire annullata dai trionfi di Sampdoria, Milan ed Atalanta, avversari nella lotta per l’Europa. Certo, ripensando ai risultati di tempo fa, alla leggera amarezza fa seguito anche tanto tanto orgoglio per la strada intrapresa e per l’obiettivo in cui credere. Non più la salvezza, ma l’Europa. Un cambio di interessi decisamente drastico e significativo del cambio di mentalità dei friulani.

Di Marassi è giusto conservare il ricordo della solidità psicofisica con cui la squadra ha conquistato i tre punti. Tuttavia, ciò che va perfezionata è la tenuta mentale di alcuni ragazzi. Ingenuità come quella di Samir o di Danilo a Bologna sono fardelli che la squadra non deve continuamente accusare. Bisogna ridurre episodi simili per proseguire lungo il cammino intrapreso. Le spalle dell’Udinese si sono rivelate salde per gestire zavorre simili. Sarebbe sciocco pensare di poterne abusare.

Sezione: Focus / Data: Lun 29 gennaio 2018 alle 10:00
Autore: Federico Mariani
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