Anche un Cosenza decimato dalle tante assenze riesce ad aver ragione del Pordenone, nel solito modo. Il copione è infatti più o meno sempre lo stesso: i ramarri scendono in campo con grinta, trovano il gol del vantaggio e poi perdono per errori soprattutto individuali (stavolta i responsabili sono Sabbione, inspiegabilmente titolare dopo una stagione per nulla costante, e Bassoli). I calabresi allora conquistano tre punti preziosi in chiave salvezza, vendicando il 2-0 dello scorso anno che li condannò alla C, salvo ripescaggio, mentre ai ramarri non rimane che per l’ennesima volta tornare a casa con tanti complimenti e zero punti.

Almeno una certezza, però, questo match la dà: quello del Pordenone è un problema squisitamente psicologico. Chi ha visto la partita, infatti, si sarà chiesto se il Camporese che guidava la difesa rossoblù e buttava dentro il colpo del ko fosse lo stesso delle disfatte neroverdi contro Vicenza e Crotone o non piuttosto un suo omonimo. Era sempre lui, ma inserito in un ambiente diverso e migliore, che crede alla salvezza. Il Pordenone invece, lottando sostanzialmente alla cieca e con poca qualità, ma soprattutto non essendo mai riuscito a dire un definitivo basta ai tanti orrori difensivi, anche dei difensori più esperti, ha dimostrato di crederci solo nelle intenzioni e nei discorsi e mai nei fatti, con ciò effettivamente meritandosi quest’ultimo posto.

Già, non me ne vogliano le parole del presidente, ma il Pordenone merita di chiudere ultimo, per i tanti errori più volte ricordati in questi commenti e soprattutto per aver sostanzialmente smesso di lottare per una buona parte della stagione, letteralmente buttando all’aria molte occasioni per recuperare. Tedino non poteva fare miracoli e sostanzialmente non ne ha fatti, ma sostanzialmente è l’ultimo colpevole visto che è stato capace di cavar sangue dalle rape. Se si vuole dunque puntare all’immediato ritorno in B, che in ogni caso sarà difficilissimo, è su di lui e su nessun altro che si deve puntare. 

Sezione: Focus / Data: Mar 26 aprile 2022 alle 09:00
Autore: Alessandro Poli
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