Sali e scendi. Alto e basso. Bianco e nero. Il pendolo friulano continua a oscillare tra le buone prestazioni e quelle negative. L'altalena a cui assistiamo in questo inizio di stagione fa sorgere molti dubbi. E tante domande. Dov'è l'equilibrio? La vera Udinese è quella di Mercoledì contro la Fiorentina o quella del primo tempo di domenica a Reggio Emilia? La prima frazione di gioco contro il Sassuolo ha riportato alla mente le orribili gesta dei nostri eroi l'anno scorso a Frosinone, Palermo, Carpi e dell'annata precedente a Parma e Cesena. Tutti i campi di provincia in cui noi, provinciale di lusso da anni nel panorama della Serie A, non riusciamo a diventare grandi. Il Sassuolo è l'Udinese di una volta. Quella piazza in cui si coltivano i talenti sotto la regia di Di Francesco e in cui si mettono i bastoni tra le ruote alle grandi del calcio italiano. 
"Vogliamo tornare in Europa con lo stadio nuovo" ha dichiarato Gino Pozzo in un'intervista poco tempo fa. Ci sentiamo di osservare che sarà assai complicato afferrare palcoscenici europei con Armero e Adnan in ballottaggio per il posto da titolare da terzino sinistro. Questo è uno dei principali problemi dell'Udinese di oggi. Nell'ultima settimana nelle gare contro Chievo, Fiorentina e Sassuolo abbiamo preso tre gol dalla fascia mancina.

I nostri avversari lo sanno e appositamente cercano quella zona di campo per colpirci. Possiamo giocare con qualunque modulo che il problema resta e lo si può riparare solo intervenendo sul mercato di gennaio. Quando rientrerà Samir giocherà lui in quella posizione, ma, nascendo difensore centrale, è un adattato in fascia così come lo è Heurtaux dalla parte opposta. Avendo due adattati sulle fasce come Heurtaux e Samir, il quesito sorge spontaneo: chi spinge? Nessuno. La speranza è che Widmer rientri il più presto possibile anche perchè lo svizzero, non avendo un sostituto naturale, era un imprescindibile, uno di quelli a cui non doveva venire nemmeno un raffreddore. 
Come sempre in periodi opachi, oggetto di discussione è l'allenatore con le sue scelte. Suscita perplessità l'undici iniziale di domenica. Se con la buona prova offerta contro la Fiorentina avevamo trovato la quadratura del cerchio con Zapata e Perica davanti, bisognava confermarli. Questo Thereau spento e svogliato non può rimanere in campo per 75 minuti; va sostituito prima. Non è un caso se con Perica in campo la squadra ha iniziato a creare occasioni da gol sfiorando un immeritato pareggio. 
Si vede che l'organico è più forte di quello dello scorso anno. Ci sono calciatori interessanti tra cui De Paul, Penaranda e l'enigma Balic che, complice la presenza di Kums, continua a non vedere il campo. Nonostante gli infortuni di Badu e Halfredsson non ha trovato spazio nemmeno Fofana che aveva giocato bene nelle prime due uscite. Urge trovare la continuità di prestazioni, di rendimento e di conseguenza di risultati. Questa altalena serve solo a far sbalzare da una gara all'altra l'umore di questi tifosi la cui pazienza è tanta, ma non eterna.

Sezione: Focus / Data: Mar 27 settembre 2016 alle 14:00
Autore: Mattia Meroi
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