Abbiamo vissuto un'altra domenica sportiva (tragica, anche se ben altri sono i problemi), è passata anche l'11° giornata e l'Udinese ha 9 punti in classifica; sarà stato il calendario, sarà stato il dispendio di tempo nell'adattamento alle nuove tattiche, ma questa Udinese non fa punti. La mancanza di sicurezze non ha deviato ancora la fiducia della dirigenza nei confronti di Velazquez, che ci sarà presumibilmente fino alla gara di Empoli; poi però le due settimane di sosta per le Nazionali potrebbero far indurre il cambio di guardia in caso di risultato negativo in Toscana. Per quanto riguarda la partita di ieri sera... sotto agli occhi mi scorre ancora l'errore di Opoku, sì il più grave, ma non l'unico: il gol mi ha fatto arrabbiare (eufemismo) però era nell'aria vista la poca furbizia bianconera nella gestione della palla e visto il pressing finale rossonero. Aggiungo, dobbiamo essere realisti sulla nostra squadra: "a Udine si pensa sempre di avere una grande squadra quando in realtà non è così; e si dà sempre la colpa agli allenatori" ha detto ieri Giancarlo Marocchi a Sky. Non tutto è da buttare però perché il modulo comunque sembra funzionare in molte fasi di gioco, con un Pussetto che finalmente non fa più il terzino aggiunto ma offre le sue giocate là davanti. In sintesi: la prestazione è buona a livello collettivo, ma abbiamo pagato l'inesperienza a livello individuale.

Calandoci nel dettaglio, nella prima frazione di gioco si è vista un'ottima Udinese tenere testa a un buon Milan seppur incerottato (anche Higuain è costretto al forfait al 35'). La gara ha regalato delle occasioni, non comunque clamorose, da ambo le parti. Per il Milan ci provano Suso e Higuain nel primo quarto d'ora, con la risposta friulana di Pussetto: i suoi due tiri dalla distanza trovano sempre attento G. Donnarumma. Suso, là davanti sulla sinistra, è l'unico che impensierisce la difesa friulana: al 29' Samir concede una punizione pericolosa (con ammonizione) sulla quale però è attento Musso. Nonostante tutto è Samir che compie alcuni cross da sinistra per capitan Lasagna, che però non incide, anche se è da apprezzare il suo impegno. Da annotare uno spento De Paul, forse l'unico giocatore che veramente soffre nel 3-5-1-1. Il primo tempo si chiude con l'ultima occasione a tinte rossonere, la più pericolosa: stiamo parlando dell'azione partita dai piedi di Laxalt, che hanno servito sul filo del fuorigioco Cutrone; l'attaccante italiano ha scaraventato in porta un sinistro a incrociare sul quale però Musso si è fatto trovare pronto.

Nel secondo tempo ho rivisto i fantasmi del primo tempo di Genova: infatti, come al "Ferraris", sono state concesse moltissime ripartenze, spesso originate da degli errori in fase di disimpegno; esempi possono essere le disattenzioni di Fofana e Samir a metà campo. Le azioni rossonere non si sono fatte attendere più di un quarto d'ora per via di queste leggerezze: Castillejo, giocatore completo, ha cominciato a spingere dal 60' sulla fascia sinistra, correndo, fornendo assist e tirando in porta; il Milan però ha dovuto fare i conti con le grandi interpretazioni difensive di Musso. Verso il 65' Castillejo e il suo Milan, non trovando opportunità, decidono di abbassare il baricentro per far uscire l'Udinese: si rivelerà la mossa azzeccata. Sempre il trequartista spagnolo riesce in primis a far spendere due ammonizioni (a Troost-Ekong e a Pussetto), e in secondo luogo a cambiare posizione, sfoggiando il suo sinistro a giro dal limite al 76', che però trova ancora i guanti di Musso. Proprio l'estremo difensore argentino salva i friulani in almeno altre due occasioni, dimostrando di aver trovato ormai le giuste posizioni. Con gli ingressi in campo di Balic e Nuytinck all'84', la gara si riequilibra e l'Udinese può dire la sua (però timidamente) con lo stesso Balic e con Lasagna. Il recupero è di cinque minuti, ma in realtà si rivelerà di dieci, anche perché i due episodi chiave figurano dopo il 90': prima c'è l'espulsione (forse eccessiva) al 90'+4 per Nuytinck per un fallo sul solito Castillejo, il più atterrato della gara; poi arriva, anche a causa della botta psicologica per parte friulana, il vantaggio rossonero al 90'+7: Opoku compie una follia perdendo un pallone incredibile che avrebbe dovuto essere scodellato in area rossonera; gli scippa il pallone Romagnoli, che dà vita alle sequenze fatali dell'azione del gol: ripartenza sulla sinistra di Cutrone, pallone per Suso in area, assist per Romagnoli e tiro all'incrocio di quest'ultimo, imparabile. 0-1 allo scadere, altra partita gettata via; il VAR convalida la rete dopo un minuto e regala la doppia esultanza al Milan. Tremenda botta per i ragazzi di Velazquez, con un Opoku che oltretutto esce pure infortunato.

Parlando dei singoli, mi devo ricredere su Musso, anche se era difficile fare peggio rispetto alla gara precedente. La linea difensiva, almeno fino al gol, per alcuni ha coperto bene, per altri è stata fortunata: io abbraccio la seconda versione, anche se Troost-Ekong mi piace molto come giocatore. A centrocampo non c'era Behrami e Mandragora non ha fatto sentire la sua mancanza: anzi, ha dato tutto, ha fatto vedere che il ruolo di mediano dev'essere suo. Capitolo centrocampisti: Fofana è un giocatore con capacità inespresse, secondo me non ha la giusta mentalità e mi duole dirlo; ieri ha giocato una gara confusa. De Paul e Pussetto si sono un po' alternati: il primo non ha mai avuto un ruolo definito nel 3-5-1-1 e secondo me fa maggior fatica ad esprimersi in queste condizioni tattiche (ha sbagliato diversi passaggi finali che avrebbero portato Lasagna sotto porta); il secondo per me è stato il migliore in campo perché ha fatto da collante con l'attacco, ha saltato l'uomo in diverse occasioni e si è speso anche nel tirare pericolosamente in porta; ha bisogno di fiducia. Sulle fascia meglio Ter Avest che Stryger Larsen; in attacco a Lasagna è mancato il gol, ma non lo boccio per questo perché comunque si è fatto sentire. Bene Balic e D'Alessandro (anche se le sostituzioni non sono delle più azzeccate in quel momento di partita) e male Nuytinck, che si è fatto buttare fuori.

Cosa posso dire giunto a questo punto... "Ora testa alla prossima gara" dicono i protagonisti bianconeri di solito nel post gara. Sì, però con quale atteggiamento andiamo a Empoli? L'unico risultato possibile dev'essere la vittoria, non si può più scherzare con la classifica e coi tifosi, stanchi di non vedere arrivare i risultati. Settimana tosta da affrontare non solo per i giocatori, ma anche per la società che ha in ballo la decisione della panchina, come dicevo in apertura. A Empoli non so quali colori vinceranno, ma so che i tre punti se li porterà a casa chi avrà più fame di salvezza (no, non è presto per parlarne); e allora c'è bisogno di tirare fuori gli attributi, come si dice. Auguriamoci di avere fame la prossima domenica: si tratta di vera e propria sopravvivenza sportiva.

Sezione: Focus / Data: Lun 05 novembre 2018 alle 20:00
Autore: Emanuele Calligaris / Twitter: @41ema56
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