Permettetemi questo riferimento letterario, questa Udinese è un po' Don Abbondio, il celebre personaggio manzoniano che ha paura dei potenti. 

E tra i potenti  del campionato c'è  anche il Verona  che incute paure antiche. Non di squadra schiacciante ma comunque  di avversario pericoloso e sorprendente. E allora la nostra bianconera si fa timorosa, si arrocca dietro e si porta via il punticino che, di questi tempi, va sempre bene. D'altronde meglio temere sempre il peggio che piangere dopo. La saggezza ha suggerito di non rischiare. 

E così, senza infamia né lode,  si è chiuso le porte con impareggiabile senso di una cultura veramente salomonica. Grazie a San Giovanni Musso, eroe a Verona, eroe anche a Udine. Il punto è suo e di questo non si discute. I bravi ci hanno provato, lui ha fatto resistenza.

Timorosi, senza offendere. Il problema del gol resta eccome. Lo dovrà risolvere in qualche modo Gotti. Come fare per sbloccare Okaka e Lasagna? Ce lo siamo chiesti in molti.

Una settimana per pensarci. Così la compagine bianconera si sta preparando per la gara con il Bologna, una compagine isterica capace di sgridare il Napoli e di fuggire con il dimesso Genoa. Che volto mostreranno i rossoblu sabato? Faranno i bravi di Don Rodrigo  o saranno gli appestati del Lazzaretto? A mio avviso il profilo basso alla Don Abbondio potrebbe ancora  portare noci e non foglie secche nella classifica friulana. Perché anche dal Dall'Ara tornare con un punto tutto sommato non dispiacerebbe. 
Se si perde non sarà addio monti sorgenti dall'acque ma un po' paura dei lanzichenecchi di fondo classifica l'avremo tutti.

Sezione: Focus / Data: Lun 17 febbraio 2020 alle 18:42
Autore: Vittorio Sutto
vedi letture
Print