Ancora una volta ci ritroviamo a dire e ripetere sempre le stesse cose, l'Udinese gioca, combatte, crea, propone, ma alla fine non segna e non riesce a vincere. Questa volta però, contro il Verona il punto può ritenersi guadagnato, visto che di fronte c'era la squadra più in forma del momento, capace di fermare Lazio e Juve nel giro di tre giorni, dinanzi ad essa l'Udinese di Gotti non ha di certo sfigurato, concedendo davvero poco ad una formazione che recentemente ha fatto venire il mal di testa a tantissime difese italiane, anche più blasonate di quella formata da Nuytinck e compagni. Quindi, se da una parte c'è l'ormai costante bicchiero mezzo vuoto rappresentato dalla cronica e ripetitiva mancanza del gol, dall'altra vi è la consapevolezza di una solidità difensiva finalmente ritrovata, dopo troppe domeniche in cui un disastro singolo si abbatteva su uno dei nostri difensori, finalmente la retroguardia bianconera è rimasta sul pezzo fino all'ultimo secondo, non facendosi mettere in soggezione da un attacco privo di punti di riferimento come quello degli scaligeri, concedendo pochissima profondità e limitatissimo spazio alle scorribande di Borini, Verre, Faraoni e Lazovic.

In più, dopo tre domeniche di leggero calo, i friulani hanno potuto ritrovare il vero San Musso, decisivo con una doppia parata fuori da ogni logica su un colpo di testa ravvicinato di Rrhamani, probabilmente questo portierone aveva abituato tutti troppo bene visto che alle prime incertezze tutti sono rimasti sbigottiti, ma la lucidità e la fiducia dimostratagli pubblicamente dal mister Gotti lo hanno fatto ritornare subito sulla retta via, facendolo immediatamente tornare a portare punti preziosi e pesanti alla classifica dell'Udinese. 
In generale dunque si può dire che, tralasciando gli orrori individuali, la difesa bianconera tutto sommato regge bene, le occasioni che vengono lasciate agli avversari sono mediamente basse, il problema sta nel fatto che, molto spesso, alla prima piccola disattenzione questa squadra viene punita, dimostrando anche un'annata non del tutto fortunata, ma nonostante questo, la fase difensiva rappresenta una delle certezze del lavoro di mister Gotti, una fase difensiva ben strutturata e architettata anche grazie al lavoro oscuro di quegli stessi attaccanti che ora sono sotto l'occhio del ciclone per la mancanza di finalizzazione, ma il loro aiuto e il loro apporto alla fase di non possesso è indubbio e più volte anche il mister stesso lo ha sottolineato. Inoltre, se alla solidità di un reparto, viene aggiunto il talento di un portiere ormai nel podio della Serie A, ecco che la ricetta per raggiungere un numero così alto di partite a reti inviolate (sette) è ben servita, la speranza adesso è che questa costante solidità non venga macchiata da altre nefandezze individuali, ma soprattutto, che venga premiata con un maggior cinismo in attacco, non solo da parte degli attaccanti, perchè questa squadra ha bisogno anche delle realizzazione dei centrocampisti, perchè non può pensarci sempre e solo Rodrigo De Paul. 

Sezione: Focus / Data: Mar 18 febbraio 2020 alle 18:00
Autore: Stefano Fabbro
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