Si è conclusa la quinta partita di campionato per l'Udinese con una vittoria strepitosa a Verona. Vince e convince la formazione guidata dal tecnico Velazquez: ora si ritrova nella parte sinistra della classifica con 8 punti. In cinque giornate perdere una sola volta è già qualcosa di buono che segna l'inizio positivo dei friulani. Servivano questi tre punti, soprattutto perché ora il calendario si complica e tra non molto c'è anche il doppio impegno Juventus-Napoli. E' arrivata una vittoria esterna dunque, frutto di un gioco di ripartenze e una grande fase difensiva da parte dell'Udinese. Riconfermiamo quanto detto nei precedenti articoli: i ragazzi di Velazquez sanno soffrire, dispongono di un portiere friulano che ci auspichiamo possa dire sempre più la sua: ottima la sua prestazione a Verona, con una doppia ciliegina sulla torta nel finale data dalle parate su Rigoni e Giaccherini. C'è poco da dire: l'Udinese è migliorata molto rispetto alla passata stagione e ha, se vogliamo dirla tutta, anche una maggior dose di fortuna.

La gara nel primo tempo è stata alquanto noiosa e priva di vere e proprie occasioni da gol. I due portieri non sono stati impegnati molto, ma a fine primo tempo Scuffet ha rischiato su un'uscita su un cross da calcio d'angolo: per poco infatti Tomovic non lo ha infilato alla sua destra di testa. Per il resto poi, c'è stata un'occasione per Birsa da punizione: alto di poco il suo tiro. Gara propositiva dello sloveno, che ha offerto assist a destra e a manca per i compagni, mettendo in leggera difficoltà la difesa friulana. Stepinski si è reso parzialmente pericoloso, perché su di lui è stato sempre vigile e attento l'olandese Nuytinck. Per quanto riguarda le occasioni friulane, che ci interessano di più, i lampi sono arrivati da un tiro velenoso di Mandragora e dalle serpentine di De Paul e Pussetto; quest'ultimo ha provato a cercare la rete nel primo tempo, invano però. I due argentini poi, c'è da annotare, hanno speso molte energie anche nella fase difensiva per aiutare i compagni sulle fasce. In alternativa alle azioni argentine, erano i lanci lunghi di Troost-Ekong la linfa delle azioni offensive: Teodorczyk però non si è mai visto nella prima frazione. Se il gioco è stato fatto maggiormente dai clivensi, l'occasione principale è nata dai piedi di Fofana, dall'altezza del dischetto infatti il suo tiro ha colpito la traversa. Primo tempo concluso a reti inviolate.

Al quarto d'ora del secondo tempo la musica è cambiata. Dopo un inizio gestito ancora dai padroni di casa, Velazquez ha buttato nella mischia Machis e Lasagna, dando un chiaro messaggio al match, agli avversari e ai tifosi: la gara va vinta. Infatti è subito l'italiano a farsi sentire con un tiro di prima dopo un lancio lungo partito dalla difesa: Sorrentino però c'è. Come detto, in alternativa ai lanci lunghi ci sono le ripartenze, quelle fulminee, quelle che fanno male quando le squadre si allungano. Su una di queste, Lasagna ha fatto il lavoro sporco: ha creato gli spazi senza palla per De Paul, portando via più di un paio di avversari e lasciando libera la zona del limite dell'area. Lì De Paul è stato libero e capace di crearsi gli spazi, facendo correre a vuoto i centrocampisti avversari: da fermo poi, dopo aver trovato una posizione consona, ha caricato un missile terra-aria che dai venticinque metri non ha lasciato scampo a Sorrentino; palla a fil di palo e sotto l'incrocio e quarto gol in campionato per l'argentino, trascinatore finalmente dell'Udinese, come un vero Diez. Dopo il vantaggio, l'Udinese si è chiusa in the box a difendere il risultato rischiando molto. Prima con un colpo di testa di Rigoni tolto dall'incrocio da Scuffet e carambolato sul palo; poi con un tiro a giro di Giaccherini, anch'esso tolto dal sette con una parata plastica e per i fotografi. Al 90' i bianconeri però hanno chiuso il match: grande ripartenza di De Paul che si fa metà campo a grandi falcate fino a servire il liberissimo Lasagna che parte sulla linea dei difensori: a tu per tu con Sorrentino, l'attaccante insacca la rete con un rasoterra imprendibile. Termina dunque il match in anticipo di quattro minuti. Udinese brava a cogliere i momenti giusti per segnare e brava a sfruttare le sue abilità difensive e a portare avanti il "lavoro" anche con una certa dose di fortuna.

Parlando dei singoli, iniziamo dalla porta: Scuffet è tra i migliori in campo in assoluto; leva la gioia del gol almeno in un paio di occasioni salvando il risultato e rischia forse qualcosina di più nel primo tempo. La linea difensiva, non ci stanchiamo di ripeterlo, è inossidabile: nessun gol preso grazie al fantastico lavoro dei centrali; i terzini spesso hanno bisogno di una mano e in fase offensiva sia Stryger Larsen che Samir ripartono meno rispetto alle altre gare. A centrocampo benino Behrami: fa il suo mestiere e di certo non è un mestiere facile, anzi spesso non viene valorizzato. C'è da dire che aveva impressionato di più al Mondiale e nelle gare precedenti. Fofana e Mandragora, a parte i loro tiri velenosi, li ho visti un po' disorientati: avrebbero una posizione avanzata, ma spesso si ritrovano ad aiutare Behrami. Lo stile di gioco dell'Udinese li vorrebbe più arretrati. Invece quelli che devono arretrare spesso sono i due esterni argentini: forse così vuole Velazquez e siccome le cose funzionano io non mi permetto di criticare le sue scelte. Dispendioso in termini energetici il lavoro soprattutto di uno strepitoso De Paul: ottima fase difensiva (un Diez che difende così ricorda per esempio Hazard nel suo ruolo) e grandi ripartenze. In attacco la notizia di giornata è che si è finalmente sbloccato Lasagna, cambiando le sorti del match già prima del suo gol e poco dopo il suo ingresso in campo. Teodorczyk, a parte un'occasione al volo, non è stato in grado di coprire l'attacco e ha dato a molti anche una brutta impressione.

Per concludere, c'è da dire che si gode e non poco a vedere l'Udinese chiudere le gare, seppur anche allo scadere. Vincere fuori casa è qualcosa che fa crescere il morale e le doti della squadra, e perché no, anche l'autostima. Possiamo dire di aver dimenticato forse il periodo no dell'anno scorso con questa serie di punti che ci fa ben sperare. Con queste partite si gioca la salvezza, scrissi: sono stato criticato, ma a mio avviso la salvezza si guadagna sin da subito. Non voglio portar male, ma un'Udinese così può essere da ultimi posti della catena di sinistra della classifica. Non vado oltre con le parole. Rimangono piuttosto le buone prestazioni dei ragazzi di Velazquez, ieri sotto gli occhi di tutti.

Sezione: Focus / Data: Lun 24 settembre 2018 alle 08:00
Autore: Emanuele Calligaris / Twitter: @41ema56
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