Prima delle tre capocciate vincenti verso la porta di Gomis da parte di Samir e di Okaka, l’Udinese condivideva assieme al Chievo la peggior statistica riguardante le reti da calci piazzati. Fino alla scorsa giornata i friulani ne avevano realizzate quattro in trentasei incontri, un’inezia in confronto alle sedici realizzate dalla Roma, la migliore in questa particolare categoria. Contro la SPAL dunque il cosiddetto coniglio estratto dal cilindro, o meglio dal cappellino giallo fluo indossato da Igor Tudor in panchina, potrebbe riguardare proprio questo aspetto del gioco d’attacco dei bianconeri, mai stato realmente un fattore determinante durante il corso del campionato (parlano i numeri) ma diventato fondamentale nelle ultime due gare. Anche contro il Frosinone era arrivata infatti una rete da una situazione di questo genere, con di nuovo Samir a sbucare alle spalle della difesa per incornare in rete la punizione perfettamente calciata da De Paul.

Le traiettorie di De Paul sono state decisive in questo senso, con l’argentino che, specialmente oggi allo stadio Friuli, ha calciato con molta precisione con palla ferma. La punizione tesa sulla quale Samir ha nuovamente trovato il gol e i due calci d’angolo sui quali Okaka ha preso l’ascensore, con la complicità della difesa non certo irreprensibile dei ferraresi, sono state calciate in maniera impeccabile e sono un triplice marchio impresso da De Paul sulla sua partita. Un miglioramento così repentino sulle situazioni da palla ferma difficilmente potrebbe rappresentare una tendenza destinata a prolungarsi, se non altro perché rimane solo una partita da giocare. Potrebbe tuttavia essere una testimonianza relativa al cambio di mentalità operato da Tudor e osservato quest’oggi nel solo primo tempo. Una maggiore determinazione abbinata a un maggior dinamismo in campo non possono che portare risultati di questo tipo. Il problema, casomai, riguarda la continuità di tale atteggiamento lungo tutti i 90 minuti.

Sezione: Focus / Data: Sab 18 maggio 2019 alle 18:10
Autore: Francesco Paissan
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