Il nostro calcio è spaccato in due, da una parte è rumoroso il fronte dei club che vorrebbero riprendere il campionato, dall'altro è largo e importante anche il fronte del no, che all'interno della Lega Calcio si batterà per interrompere la stagione. 

Lo scetticismo è dettato da una serie di problemi che appaiono oggi difficilmente superabili e che rischierebbero di intaccare il regolare svolgimento della prossima stagione. 

Troppe partite - Per chiudere entro il 30 giugno le squadre dovrebbero tornare ad allenarsi dopo metà aprile, riprendere le partite entro il 16 maggio e disputare un match ogni tre giorni, rischiando infortuni e stress agonistico. 

Questione contratti - Se la data di chiusura sforasse a luglio, occorrerebbe un permesso FIFA per allungare i contratti dei giocatori. 



Occhio al bilancio - Si renderebbe necessaria anche una proroga per la presentazione dei bilanci e le scadenze bancarie. Necessario rivedere anche le regole del Fair play finanziario. 

E con il calciomercato che si fa? - Andrebbero assolutamente riviste da capo tutte le date del calciomercato, sia di inizio che di fine. C'è il concreto rischio che i nuovi acquisti sarebbero costretti a scendere in campo senza praticamente conoscere i nuovi compagni. 

Iniziare la stagione 2020/2021 senza preparazione - Con le coppe che potrebbero finire ad agosto il rischio è che si debba riprendere la stagione senza preparazione. 

Gli stipendi vanno pagati -  Tornando in campo, anche le rinunce salariali delle mensilità da parte dei calciatori, potrebbero saltare.

Sezione: Focus / Data: Gio 02 aprile 2020 alle 11:53
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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