L’A.P.U. è una bella squadra: questo dice il precampionato. Che, come tutti i precampionati, vale solo per affinare movimenti, giochi di squadra, conoscenza reciproca.

Chi si ferma di fronte a fatti contingenti, come i due ultimi quarti con pochi punti contro Trieste e Pistoia, è inevitabilmente perduto perché non tiene conto di troppi fattori: ragazzi che si conoscono da un mese, lavorativamente parlando; carichi di lavoro, probabilmente tesi (dopo una prima fase con tanto pallone) a immagazzinare energie necessarie per una stagione che si preannuncia lunga e dura; il piglio di coach Demis il quale (lo conosciamo) vuole la perfezione, o almeno avvicinarvisi tanto da sfiorarla nei movimenti che chiede alla squadra.

Si può però tirare una somma delle prime uscite, che Cavina e Micalich hanno preteso essere molto impegnative: l’A.P.U. è una bella squadra.

La GSA appare completa, rispettando le attese che tutti noi si aveva solo leggendo il roster messo a disposizione del coach e della tifoseria da una società attenta e competente. Come avevamo accennato è difficile prevedere se giocatori di piglio e carattere, abituati ad essere protagonisti nelle proprie precedenti esperienze, siano in grado di coesistere cedendo un pochino della propria leadership a vantaggio di un compagno meglio piazzato, più in serata e in generale a pro del bene della squadra: queste prime gare di scrimmage dicono che sì: Riki, Trevis e Marshawn, i tre frombolieri-principe della GSA, sono in grado di giocare, e bene, assieme. Trieste è una neopromossa in A1 e Pistoia faticherà a mantenere la categoria, certo: ma in entrambe le sfide per tre quarti Udine ha tenuto il punto, andando in vantaggio e giocando alla pari contro formazioni di serie superiore. L’Alma ha messo in campo un quintetto all-American quando Udine è andata sopra di dieci, e ieri sera Pistoia, a contatto o sotto per tre parziali, ha sfruttato il serbatoio vuoto della compagine friulana nel quarto decisivo per passare.

Vittorie e sconfitte, a questo punto, non contano; conta come arrivano; conta cosa si vede in settimana e durante i match. Esempio? Due anni fa eravamo sugli spalti durante una delle amichevoli contro Trieste; coach Lino tolse (definitivamente) Delegal dopo che mancò il ferro in tre tentativi (terminò quei sei, sette minuti con 0/4 ma una volta l’anello lo toccò…). Ecco: quelle erano sensazioni definitive. Rimediate, poi, con il tesseramento di Allan e Stan.

Non è il caso di quest’anno, dove (dopo due anni di cadetteria) la GSA è pronta a lottare per ottenere quanto, oggi, preferiamo nemmeno nominare.

Prossimo appuntamento fra 48 ore contro il Brose Bamberga, allenato dall’ex-playmaker dello Žalgiris, Ainārs Bagatskis, e comandato in campo dal vecchio bucaniere ex-Treviso Nikos Zīsīs; il Brose è uno dei club teutonici più titolati, dove fino al 2017 giocava tra gli altri Nicolò Melli e che per quattro anni ha ospitato in panca Trinchieri e poi (dopo il suo esonero) Luca Banchi fino al giugno scorso. Squadra forte e fisica, che punta quest’anno a riprendersi il titolo sfuggitole l’anno passato. Palla a due a Caorle alle 18.00.

Sezione: Focus / Data: Dom 16 settembre 2018 alle 12:59
Autore: Franco Canciani
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