E se da un problema nascesse un’impensabile risorsa? Viene da chiederselo analizzando nel dettaglio la sfida tra Udinese e Juventus. Contro i campioni d’Italia, il tecnico Gigi Delneri ha proposto una variante nel tridente offensivo. Confermati Duvan Zapata e Rodrigo De Paul, ma con ruoli e compiti differenti rispetto al solito.

L’argentino ha giocato da esterno, ma curando maggiormente la fase difensiva ed abbassandosi spesso in modo da togliere campo alla velocità del terzino e del laterale di Allegri. Il colombiano, invece, è stato piazzato sull’altra corsia, per sopperire all’assenza di Thereau. Al suo posto, come punta centrale, è stato schierato Stipe Perica. La scelta ha permesso a Delneri di mantenere un assetto molto simile a quello consueto, ma con una variante: il croato non tende ad allargarsi così tanto come il talento di proprietà del Napoli.

Ma un’altra importante chiave tattica riguarda Zapata. Dato che spesso il ragazzo si sposta sulla fascia per favorire gli inserimenti dei compagni, grazie al suo fisico importante, stavolta gli è stato chiesto di comportarsi in modo simile da esterno offensivo, ma con una differenza. Delneri ha chiesto a Zapata di cercare maggiormente la cavalcata palla al piede e la progressione. Duvan è uno dei pochi giocatori a possedere una gran forza fisica ed una buona velocità. Caratteristiche da sfruttare. Grazie alla sua stazza, risulta assai complesso fermarlo. Intuizione vincente in occasione del gol del momentaneo vantaggio contro la Juventus. Allo stesso tempo, potrebbe essere una soluzione da riproporre.
Considerando il calo di condizione di Thereau e le prestazioni ancora poco convincenti di Matos, l’idea di continuare con Zapata esterno non è affatto da accantonare, anzi. Con questa nuova tattica offensiva, si otterrebbe un duplice vantaggio. Forse, si riuscirebbe ad esaltare veramente Zapata, facendogli fare quel tanto atteso ed auspicato salto di qualità.

Sbloccarlo definitivamente sarebbe un gran risultato per l’ultima parte del campionato. Inoltre, permetterebbe a Thereau di rifiatare, senza costringerlo a rientri poco redditizi. E poi un minimo di rotazione tra i giocatori è sempre positiva. Consente di recuperare e gestire al meglio le energie, crea spunti nuovi e dà motivazioni a chi siede in panchina e viene schierato. E poi, non è forse meglio avere problemi d’abbondanza o dover scegliere tra più soluzioni?

Sezione: Focus / Data: Mer 08 marzo 2017 alle 12:00
Autore: Federico Mariani
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