Siamo giunti alla quarta giornata di campionato, che si concluderà stasera con il posticipo del lunedì: SPAL-Atalanta. L'Udinese si ritrova esattamente a metà classifica, prima nella parte di destra a 5 punti: un inizio che rispetta le attese dei tifosi. Possiamo sin da subito dire che la squadra di Velazquez ha imparato a soffrire in partite dove è difficile esprimere il proprio gioco: l'esempio è quello della partita di ieri, dove il gioco è mancato del tutto ma il risultato positivo è stato comunque portato a casa. La Dacia Arena - Stadio Friuli potrebbe, e ci auspichiamo che sia così, diventare un piccolo fortino per i friulani: per ora una vittoria e un pari sono buoni risultati casalinghi.

Analizzando la gara, bisogna dire che la squadra di Velazquez sa soffrire contro avversari di medio-alto livello come il Torino, pur mantenendo il risultato. E' chiaro che a lungo andare non può essere sempre così: il gol del Torino è frutto di diversi tentativi non andati a segno ma che rispecchiano la voglia dei granata di pareggiare il match. E' stato schierato un 4-1-4-1: la difesa sembra essere intoccabile, i centrali sono tutto sommato affidabili e i terzini si concentrano principalmente sulla fase difensiva, cioè quello che serviva l'anno scorso. A centrocampo, ieri Behrami è sambrato un po' solo vista la posizione di Fofana e Mandragora avanzata. Di certo non sono l'allenatore, ma un consiglio da osservatore e tifoso, sarebbe quello di abbassare questi due centrocampisti maggiormente. Anche perché l'Udinese non può assumere uno schema tattico cos' offensivo a mio avviso, ma deve cercare di schermare di più la difesa, rispettando il gioco di Velazquez. Il rischio può essere altrimenti di vedere De Paul e Pussetto a dare una mano in difesa e non vedere Fofana e Mandragora rientrare nelle azioni di difesa. In attacco ancora molto male Lasagna, e del resto pure Teodorczyk: è vero che non hanno avuto grossi palloni, ma Lasagna è sembrato giocare con la testa altrove e Teodorczyk è stato abbastanza goffo in diverse occasioni, non dimostrando di essere un attaccante di livello come ai tempi dell'Anderlecht. A loro tutto il tempo per smentirmi, e glielo auguro. Emblematico De Paul, tre gol in quattro gare.

La gara nel primo tempo ha visto un'Udinese che è riuscita comunque a dire la sua. Gli schemi offensivi erano due: o palla lunga di Nuytinck a cercare Lasagna in stile Danilo, o ripartenza di Pussetto dalla destra, alla ricerca del faro Lasagna o meglio del compagno di reparto e connazionale De Paul. E con la seconda opzione si è materializzata l'azione del gol friulano al 28': servito proprio De Paul sulla sinistra dopo una grande ripartenza di Pussetto (ottimo sostituto di Machis), e rete a fil di palo dell'argentino dopo il tiro effettuato dopo due falcate; Sirigu è battuto, ma complice del gol è la deviazione di N'Koulou. Altre occasioni importanti sono le due del Torino: un gol annullato di Berenguer in posizione regolare all'11' (ma era stato fischiato il fuorigioco a Belotti prima che terminasse l'azione) e un tiro velenoso di De Silvestri al 24': lasciato sul posto Behrami, il tiro è uscito davvero di poco con Scuffet comunque pronto a sorvegliare la diagonale. Di solito il portiere friulano soffre di più i tiri sul proprio palo. Nel finale di primo tempo l'Udinese ha iniziato a soffrire.

Nel secondo tempo è cambiato poco: è sempre il Torino a spingere in attacco e a cercare il gol. Al 49' lo trova Meite: ottimo il suo tiro da fuori area che va all'incrocio e batte un incolpevole Scuffet. Il centrocampista del Torino aveva provato almeno altre due volte dei tiri da fuori area, senza trovare successo. Il secondo tempo è stato poi tutto di marca granata: dopo il gol subito dall'Udinese, la sua difesa però, seppur soffrendo, è riuscita ad arginare molto bene Soriano e Belotti, i più pericolosi. Dunque, poche occasioni per il Torino, ma grande il suo pressing offensivo. Le occasioni dell'Udinese ci interessano di più e sono state tre: un piattone di Lasagna uscito a lato al 52' che ha fatto arrabbiare Velazquez, un colpo di testa da corner di Behrami spento di poco a lato, e un tiro mancato di Machis allo scadere dopo un controllo molto buono.

Parlando dei singoli, iniziamo dalla porta: Scuffet si è dimostrato affidabile e sta prendendo coraggio dopo alcuni errori nelle precedenti giornate. Il rientro di Musso non lo deve far spaventare. La coppia difensiva Troost-Ekong e Nuytinck è sembrata a mio avviso molto a suo agio: diversi gli interventi di testa del nigeriano a sventare gli acuti di Belotti; ottime le scelte difensive dell'olandese. Capitolo terzini: Stryger Larsen sulla destra è apparso abbasta timido ma ha resistito bene a livello difensivo. Per dirla tutta Samir dalla parte opposta ha sofferto di più le iniziative di Soriano, ma se l'è cavata bene. L'azione del gol è frutto di una disattenzione dei centrocampisti che hanno lasciato solo Meite libero di tirare a rete. Behrami comunque il lavoro sporco l'ha fatto, un po' ricorda il mostro sacro Pinzi. Fofana e Mandragora hanno avuto un calo soprattutto nel secondo tempo e a mio avviso hanno giocato una gara che non può essere sufficiente. Pussetto e De Paul invece sono stati i migliori: non sono stati chiamati in causa molte volte, ma hanno messo in difficoltà il Torino, come nell'azione del gol. Lasagna e Teodorczyk, come già detto invece, bocciati.

L'importante è stato non perdere una gara del genere: tenere imbattuto il più possibile lo Stadio Friuli (o Dacia Arena per i meno romantici) deve essere il compito di Velazquez e da questo appunto, a mio avviso, passa la salvezza. Ieri la gara è terminata al 70' praticamente, ma un'Udinese meno rinunciataria dell'anno scorso, com'è quella di quest'anno, può dire la sua fino all'ultimo minuto di ogni match: il pallone di Machis non sfruttato è nell'immaginario di tutti. Osare di più dunque. Come? Giocando a due davanti, a accentrando maggiormente De Paul e Pussetto in un 4-2-3-1 o in un 4-3-3; io annoto, Velazquez deciderà.

Prossima gara: ChievoVerona-Udinese, domenica 23 settembre alle ore 15

Sezione: Focus / Data: Lun 17 settembre 2018 alle 16:00
Autore: Emanuele Calligaris / Twitter: @41ema56
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