Che l'Udinese fosse una società votata alle cessioni e alle plusvalenze non è certo una novità. Chi tifa il bianconero friulano sa benissimo ormai da anni che è meglio non affezzionarsi più di tanto ai propri talenti, sempre di passaggio. Udine non è una meta ma un punto di partenza attraverso cui transitare quando si sogna una grande squadra. E' stato così negli ultimi vent'anni per tantissimi giocatori, arrivati nella piccola cittadina friulana come ragazzini sconosciuti e poi venduti alle big d'Europa a peso d'oro.

Quella dei Pozzo è una bottaga carissima, dove saper vendere bene è la dote principale, prima ancora che saper comprare. Dal 2010 a oggi la società bianconera ha incassato 292 milioni dalle cessioni dei calciatori e nella classifica stilata dall'Osservatorio calcistico CIES solo 13 club possono guardarla dall'alto verso il basso al mondo e solo Juve e Roma in Italia. L'ultima campagna acquisti dei friulani  è la chiara dimostrazione di questo modo di operare: spese per 8,8 milioni, entrate per 27 con un saldo di +18,2, secondo solo a quello della Juventus.

E il "no son bès", divenuto il lietmotiv delle ultime stagioni appare essere davvero una grande utopia.

Sezione: Focus / Data: Mar 20 settembre 2016 alle 14:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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