Il responsabile dello scouting dell'Udinese ed ex giocatore bianconero Andrea Carnevale si è concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport nella quale ha spaziato a 360 gradi sul mondo Udinese. 

"Totò Di Natale resta, ci penso io! Giocherà all'Altafini, farà le partite più importanti, ma lui deve restare, quando si sveglia lui la squadra cresce. siccome è piccolo non ha avuto infortuni, può continuare ancora. E' un campione e fa una vita professionale. Muriel non credo partirà, è un fuoriclasse ma deve ancora crescere. Se lui si allena come Sanchez diventa più forte di lui. Pereyra è quello cresciuto più di tutti in questi anni, può ambire a squadre di alto livello, è un argentino duro. Widmer? E' forte davvero, è quello che più ci colpisce. Oggi con i giovani dell'Udinese faccio l'educatore..."

Ci parli dei suoi ragazzi.

"Scuffet, per esempio: ha talento e personalità. E’ di buona famiglia, timido, quando entro negli spogliatoi gli dico ad alta voce ‘buongiorno Scuffet’ per fargli acquisire tono, lui ha sempre la testa bassa".

Sono molti anni che lei è all'Udinese. Siete stati i primi a creare una struttura internazionale, altri vogliono farlo. Il futuro è quello?

"L'Udinese è presente in ogni competizione giovanile, è sempre la prima. Asamoah lo abbiamo trovato a un Mondiale sub 20, Sanchez anche, a quell'età il prezzo è ancora accessibile. So che la Roma ha preso un giocatore, Abner, è fortissimo, si è fatto male ai legamenti, ma è uno fuori concorso, tipo Policano ma con più passo. Se viene a Udine lo metto in prima squadra domattina"

A proposito di Roma, lunedì che Udinese troverà?

"Con undici punti di vantaggio sulla terz'ultima, sono sicuro che farà un'ottima partita. Io l'ho già detto ai ragazzi, per giocare all'Olimpico non serve neanche l'allenatore, quando vedi il campo, senti la musica, l'erba te la mangi".

Come mettere in difficoltà la Roma?

"Con quei due cagnacci dietro non è facile".

Merito dell'Udinese.

"Alla Roma abbiamo dato Benatia, un marocchino forte, affamato, devoto alla famiglia. Non si accontenta mai, si arrabbia, ha personalità".

E' vero che lo voleva il Milan?

"Non faccio nomi, ma qualche grande club lo ha seguito e ha avuto qualche dubbio giudicandolo solo per ciò che vedeva in partita. Se lo avessero seguito in allenamento, lo avrebbero preso. Benatia farà una grandissima carriera".

La Roma non è però all'altezza della Juventus.

"La Roma è la più bella da vedere..."

Più della Fiorentina?

"Sì, non c'è dubbio. Ha talento, ma anche concretezza, non sbagliamoci, ma qualcosa manca. La Juve è più affamata, ha gamba, cattiveria, anche se l’ho vista stanca".

Cosa manca alla Roma per fare il salto definitivo?

"Un centravanti, salvo il fatto che per me Destro è un talento straordinario, lo vorrei a Udine"

Chi consiglierebbe?

"Uno alla Suarez. Sarebbe perfetto"

Costa troppo. Un altro?

"Osvaldo a me non dispiaceva, aveva caratteristiche che in mezzo alla Roma poteva starci"

Passando all'altra squadra della Capitale: Candreva è in comproprietà con la Lazio, come andrà a finire?

"I rapporti tra presidenti sono ottimi, penso non ci siano problemi. Candreva a Roma ha trovato la sua piazza".

Cuadrado?

"Firenze l'ha consacrato, ma piace a top club in Europa, non so cosa succederà"

Il Napoli le è rimasto nel cuore, come la Roma. Può tornare a essere come il suo Napoli che vinse coppe e scudetti?

"Con De Laurentiis sì, perché è molto competente. E negli ultimi anni ci ha fatto sognare, anche in Champions. Uscire dal girone con dodici punti è una cosa sbagliata, lo Zenit è andato avanti con cinque punti... qualcosa nel sorteggio non ha funzionato. Per me è una grande squadra"

Lei da giocatore non è mai stato tenero, ha fatto la sua vita, ha avuto rapporti burrascosi con gli allenatori. Che cosa pensa di Balotelli?

"Tutti provano a fargli da padre per farlo diventare più docile. Sul giocatore cosa vuoi dire: è fortissimo, aspettiamo che faccia parlare di sé sul campo"

Ma a 24 anni si può cambiare?

"Si è ancora giovani, se vieni travolto dal benessere puoi perdere la testa. L’importante è dirgli le cose in faccia. Io ora sono un uomo nuovo, ma ai giocatori dico che vanno trattati da uomini, non da bambini, siccome ho sbagliato cento volte non voglio che sbaglino loro"

Se non avesse sbagliato, Carnevale avrebbe avuto una carriera diversa?

"Forse se non avessi mandato a quel paese Vicini, chissà, sarei diventato capocannoniere al Mondiale del ‘90"

Lei ha fatto una vita sopra le righe da calciatore, frequentava la Roma bene, la politica. Ora è in una dimensione di provincia. Come ha fatto ad adattarsi?

"Quella platea di Roma e Napoli l'ho consumata, mi ha fatto bene ma a Udine hanno creduto in me"

Ogni estate l'Udinese cede un pezzo pregiato della sua collezione, chi sarà il prossimo?

"Widmer, nessun dubbio: è forte davvero, è quello che più ci colpisce, andrà ai Mondiali con la Svizzera, ne sono sicuro, ha gamba... è forte fisicamente"

Pereyra?

"Eh E' quello che è cresciuto più di tutti in questi anni, può ambire a squadre di alto livello, è un argentino duro"

Muriel partirà?

"Non credo. E' un fuoriclasse, ma deve ancora crescere. Se lui si allena come Sanchez diventa più forte di lui"

Di Natale?

"Totò resta, ci penso io. Giocherà all'Altafini, farà le partite più importanti, ma lui deve restare, quando si sveglia lui, la squadra cresce. Siccome Totò è piccolo, non ha avuto infortuni, può continuare ancora. E' un campione, e fa una vita da professionista"

Come lei a Roma...

"No, lasciamo perdere. Lui e Totti però sono da Pallone d'oro"

 

 

 

Sezione: Calciomercato / Data: Sab 15 marzo 2014 alle 08:30
Autore: Stefano Pontoni
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