Nardò, Piacenza e ora Verona: un trittico di gare che dirà molto su che tipo di Apu Udine sarà in questa stagione. Tre partite, tre spartiti, tre ostacoli, tre risposte. Nardò non era una trasferta facile e i primi minuti sono stati la dimostrazione di come sia uno dei palazzetti più difficili in cui giocare, soprattutto per la spinta del pubblico. Ma i bianconeri hanno tenuto botta e risposto da grande squadra arginando Smith.

Poi la prima in casa contro Piacenza, una squadra che fa dell'agonismo e del nervosismo le sue armi più pericolose per mettere in difficoltà gli avversari. Le fiammate degli emiliani hanno permesso di accorciare il gap e, complice anche qualche decisione arbitrale dubbia, l'Apu a tratti pareva soffrire mentalmente l'andamento della gara. Le giocate dei singoli, in entrambe le fasi di gioco, hanno ristabilito gli equilibri sul parquet e garantito la vittoria. "Penso che abbiamo superato un primo importante stress test", ha detto Vertemati al termine. I bianconeri hanno dimostrato di saper gestire la pressione, qualità fondamentale soprattutto al momento dei playoff. 

Ora testa a Verona, la squadra più attrezzata e forte delle tre del calendario fino a questo momento. Gli scaligeri hanno perso in casa contro Cento e non possono permettersi di ottenere due ko consecutivi in pochi giorni davanti ai propri tifosi. Ci sono tutte le basi per soffrire e solo con una grande prestazione prima mentale e poi tecnica si potrà vincere. Sarà il "test della maturità" che posizionerà meglio l'Apu Udine nella griglia di partenza di questa Serie A2. Parola al campo.

Sezione: Basket / Data: Lun 09 ottobre 2023 alle 13:34
Autore: Alessandro Vescini
vedi letture
Print