No: non parlo tanto delle tre sconfitte consecutive contro  squadre fisiche ed intense che hanno messo a dura prova la costanza di rendimento ancora non perfetta dei bianconeri di Lino Lardo.

Intanto un abbraccio, fortissimo, al dinamico GM Davide Micalich per l’incommensurabile perdita subìta a metà settimana; un lutto che sicuramente ha provato l’appassionatissimo direttore delle cose A.P.U. e tutta la sua famiglia, ma che non ne ha scalfito l’impegno nei confronti della pallalcesto. Neanche di un grammo: grazie ancor di più.

Anche per aver voluto esser protagonista alla presentazione ufficiale della squadra, in Loggia del Lionello a Udine nell’ambito della nota kermesse enogastronomica “Friuli D.O.C.”. Provato, stanco, commosso ma lì, in mezzo a noi.

Poi la scomparsa, altrettanto inattesa (ma era da tempo malato) di Jim Mc Daniels, personaggio unico della Snaidero anni ‘70. Dopo il pachidermico Joe Allen, ecco un altro colpo a senzazione del Cavalier Rino, pensammo: e così fu. Hilltopper da West ‘Tucky (come Teejay Price, peraltro); talento conteso fra ABA e NBA, le due leghe americane che all’epoca andavano per la maggiore, Jim dopo aver giocato nei Cougars in American ed a Seattle nella National, si spaventò o piuttosto si seccò per le diatribe anche legali fra le due leghe, che coinvolsero anche lui: accettò quindi una proposta di provincia come la nostra. Montò l’ilusione-scudetto, ma furono dodici vinte e quattordici perse, un anonimo centroclassifica di una buona formazione nella quale il totem del Kentucky risultò quinto marcatore e primo rimbalzista del campionato (16.6 carambole di media/partita). Dopo Udine i Lakers, gli anonimi Colonels e poco d’altro. Aveva sessantacinque anni James Ronald, ne avevamo perso le tracce, ma non la voglia di raccontarlo, noi, quelli cui il nonno diceva “andiamo a vedere McDaniels”.

E Udine? Sta producendo il massimo sforzo in allenamento per accumulare energie sufficienti per affontare una stagione lunga e pesante. Me ne sono fatto persuaso ancora prima di sentirlo dalle parole di coach Lino, oggi dopo la sconfitta contro Agrigento.Persuaso perché dopo le gare contro russi e croati, anche contro i siciliani di coach Ciani la squadra è calata vistosamente alla distanza, quasi non avesse nelle gambe un minutaggio sufficiente a contrastare gli avversari. Coi croati, poi, buona squadra di mezza classifica nella massima serie croata, sarebbe bastata una mano leggermente più calda da parte di Veideman (e una maggiore attenzione sull’ultima palla persa della gara) per portarla a casa. Come dire che in precampionato anche gli “uomini di ghiaccio” stanno ancora affilando le armi.

È “basket d’agosto”: l’ho detto anche a quei tifosi che hanno visto non certo di buon occhio il laboratorio di Lardo nel derby di Lignano; lasciamoli lavorare. L’importante è (e non è una cosa di secondaria importanza) che il roster apparecchiato quest’anno, come abbiamo già ripetutamente sostenuto, non è frutto di una continuità forzata col passato, o schiavo di tanti, troppi rifiuti pòsti da giocatori (vedi Fall) che dopo qualche mese si pentono ed accorrono. La squadra è completa e ben assortita, col piglio che piace a me: e non sono certo un paio di sconfitte amichevoli a cambiare le mie opinioni.

Venerdì e sabato prossimo, però, il registro cambia: sì, amichevoli estive; sì, però, anche importanza e rispetto del contesto, ancor maggiore del torneo di Lignano e di quello di Monfalcone. Si commemora, infatti, la madre del Pres Pedone, signora Pajetta, ed ai bianchineri sarà chiesto un supplemento di impegno contro Forlì, Trieste e Ferrara. Mancheranno due settimane alla prima di campionato, e di certo la squadra arriverà all’impegno al Carnera dopo una settimana di lavoro più scarico e meno pesante dal punto di vista fisico. 

Una settimana pesante e difficile; debbo dire, anche personalmente, ma non son cose che possano interessare a chi legge di basket. Interesserà, invece, sapere che sulla rivista “Il Calcio Magazine” èdita dalla SMA abbiamo ottenuto uno spazio tutto sulla pallacanestro, che in questa prima fase dedicheremo in gran parte alla Pallacanestro Udinese GSA. Il numero in distribuzione in questi giorni presenta il roster e contiene alcune interviste esclusive ai giocatori bianchineri. L’abbiamo chiamato “Pressing”: un’inclinazione difensiva importante, ma soprattutto il titolo del pamphlet distribuito al Carnera negli anni della Fantoni. Cantavano i Righeira, Samantha Fox eHoward Jones: ci piaceva legare i giorni nostri a quelli, perché nell’aria si sente lo stesso calore attorno alla squadra. 

Dimenticavo: come il Pressing di allora, anche questo magazine è gratis. La qual cosa, peraltro non mi par disdicevole di questi tempi. Lo trovate in tutti i luoghi di aggregazione, non dovesse essere così contattateci e ve lo facciamo avere noi.

Sezione: Basket / Data: Lun 11 settembre 2017 alle 09:55
Autore: Franco Canciani
vedi letture
Print