Da molti considerata come un’annata deludente e fallimentare, la stagione 2005/2006 dell’Udinese rimane comunque ricca di spunti storico/sportivi da tramandare ai posteri. Sicuramente uno dei più avvincenti rimane la memorabile impresa di Atene contro il Panathinaikos, quando gli uomini di Cosmi, reduci dalla debaclè di Brema e alla disperata ricerca di punti per proseguire il cammino in Champions League, riescono ad espugnare lo stadio Olimpico di Atene in una gara che alla vigilia non vedeva i friulani come favoriti. La sfida contro i greci vedeva al suo interno anche una sfida tutta italiana tra i due tecnici (Cosmi per i friulani e Malesani per i greci) con quest’ultimo determinato a lavare via l’onta del 3-0 subito all’andata e desideroso di conquistare i tre punti davanti al proprio pubblico.
Per l’occasione Cosmi, in piena armonia con il suo carattere impulsivo e ricco di temperamento, schiera l’Udinese con un super offensivo 3-4-3 (paragonato al difensivismo odierno un po’ di malinconia vien giù) con tridente offensivo formato da Di Michele e Di Natale a sostegno dell’ariete centrale Vincenzo Iaquinta, recuperato per l’occasione assieme a Sensini, con quest’ultimo a completare la linea difensiva assieme a Bertotto e Felipe. L’unico assente è Pinzi (squalificato), al suo posto gioca Obodo. Panchina inizialmente per Barreto e Mauri. Malesani risponde invece con il suo classico 4-4-2 in cui l’unica novità di rilievo è l’innesto dal primo minuto di Leontiou al posto dell’infortunato Seric.
La gara si gioca sotto un diluvio torrenziale, che limina e non di poco, il tasso tecnico delle due squadre, con qualche errore di troppo da ambo le parti. Greci nella prima frazione molto più propositivi, con l’Udinese più guardinga e pronta a pungere in contropiede. La prima occasione è per i verdi allenati da Malesani con Goumas (10’) che di testa sugli sviluppi di un corner impegna De Sanctis. La prima occasionissima invece è per gli uomini di Cosmi che al 26’ vanno vicinissimi al vantaggio: Obodo inventa un filtrante al bacio per Di Natale che anticipa Galinovic in uscita ma la sua conclusione sfiora soltanto il palo. L’azione scuote i greci che iniziano a produrre gioco, creare occasioni e accumulare calci d’angolo. Il vero pericolo è rappresentato da Leontiou che sugli esterni semina il panico e al 32’ ha anche l’occasione buona per segnare ma il suo tiro da ottima posizione termina a lato di un soffio. Ancora greci pericolosi al 37’ con Charalambides che serve un pallone d’oro a Kotsios che di testa (e di spalla) manda la palla sulla traversa. E’ il preludio al goal, che arriva puntuale in pieno recupero, per gentile concessione prima di Muntari che sbaglia il disimpegno permettendo a Leontiou (sempre lui) di indovinare la rasoiata giusta sulla quale dormono sia Sensini che Felipe ma non Charalambides che appostato sul secondo palo fredda De Sanctis portando in vantaggio il Panathinaikos.
Il goal ha l’effetto di scuotere gli uomini di Cosmi che nella ripresa si presentano meno cauti e più determinati, con l’obiettivo di ribaltare la partita e rimettersi in gioco per la qualificazione. Al quinto della ripresa sono però i greci a rendersi di nuovo pericolosi grazie ad una punizione di Conceicao sulla quale De Sanctis compie un volo plastico. Cosmi tenta il tutto per tutto, inserendo Mauri e Barreto, mentre Malesani risponde con Andric che si presenta subito con un destro da fuori che De Sanctis blocca in due tempi. Si arriva così ai dieci minuti finali, in un secondo tempo che fino a quel momento ha visto i greci più vicini al raddoppio di quanto i friulani al pareggio. Ma il calcio è imprevedibile, e nei dieci minuti finale succede di tutto e la gara prende una direzione fin li inaspettata. Al 36’ su un azione da corner prima Felipe poi Mauri falliscono il tocco vincente, ma nel mischione in area ateniese spunta Iaquinta (fin li in serata anonima) che riesce a deviare in porta un tentativo di disimpegno di Kotsios portando l’Udinese al pareggio. Ma le sorprese non sono finite perché tre minuti più tardi Candela si inventa una giocata da applausi, e dopo un azione solitaria sulla sinistra lascia partire un destro terrificante dal limite dell’area che fulmina Galinovic e porta in vantaggio l’Udinese, gelando i 30000 tifosi greci presenti alla Stadio Olimpico di Atene.
Nel finale l’assalto disperato dei greci non porta a niente, vince l’Udinese in una gara che ha visto più volte i friulani sul punto di cadere definitivamente, ma alla fine la tenacia e la capacità di saper soffrire hanno premiato gli uomini di Cosmi. Un successo, quello in terra ateniese, che quindici giorni più tardi avrebbe permesso all’Udinese di giocarsi la qualificazione in casa contro il Barcellona già qualificato con il vantaggio di avere a disposizione due risultati su tre. Ma come la storia ci insegna, se siamo i favoriti e qualcosa può andare male, andrà male. Continuate a seguirci e la prossima settimana parleremo di Udinese - Barcellona.
Panathinaikos-Udinese 1-2
Marcatori: 46' Charalambides, 81' Iaquinta, 83' Candela
Panathinaikos (4-4-2): 1 Galinovic, 5 Morris, 8 Goumas, 4 Kotzios, 31 Darlas, 21 Charalambides, 6 Conceicao, 10 Gonzales, 27 Leontiu, 26 Mantzios, 11 Papadopoulos (64' Andric) (17 Shimitras, 40 Torghelle, 29 Nilsson, 25 Biscan, 14 Wooter, 9 Olisadebe). Allenatore: Alberto Malesani.
Udinese (3-5-2): 1 De Sanctis, 4 Bertotto, 6 Sensini, 19 Felipe, 7 Zenoni, 18 Muntari (75' Mauri), 5 Obodo, 17 Di Michele (80' Rossini), 32 Candela, 9 Iaquinta, 10 Di Natale (62' Barreto) (12 Paoletti, 39 Juarez, 16 Tissone, 27 Motta). Allenatore: Serse Cosmi.
Arbitro: Poll (ING)
Note: Ammoniti Bertotto, Sensini e Darlas per gioco falloso, Iaquinta e Zenoni per gioco scorretto
Maurizio Pilloni - TuttoUdinese.it
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