La Repubblica Ceca è da sempre croce e delizia dell’Udinese. A questo Paese sono legati ricordi bellissimi, ma anche decisamente tristi. L’ultimo trofeo portato nella bacheca del Friuli da parte delle zebrette è stato ottenuto battendo proprio una squadra ceca nella finale della Coppa Intertoto del 2000. A cadere fu il Sigma Olomuc, con un 4-2 ai tempi supplementari. Squadra bianconera che aveva nomi ora storici, c’era De Canio in panchina (che si ripaleserà per una salvezza che sembrava insperata qualche anno dopo), ma anche Fiore, Giannichedda, Turci, Muzzi, Sosa e Margiotta (tutti e tre quest’ultimi in gol quella sera). Ricordi anche brutti però dicevamo, perché nella stagione 2013/2014 la banda allenata da Guidolin vedrà la terza eliminazione consecutiva da preliminari europei, perdendo contro lo Slovan Liberec, in un 1-3 casalingo che sarà ricordato come una delle partite più assurde mai viste.

Il nome dell’Udinese è legato alla Repubblica Ceca anche per quanto riguarda il parco giocatori. Il primo a varcare il confine fu l’indimenticato ed indimenticabile Marek Jankulovski, prelevato nel 2002 dal Napoli per 3,5 milioni di euro. In poco tempo l’esterno sinistro si prenderà la maglia da titolare e i numeri parlano per lui. In tre anni 104 presenze e ben 17 reti, non male per un giocatore abituato a galoppare sulla fascia. Gol che arrivavano grazie a un sinistro dalla distanza veramente chirurgico, senza calcolare poi il numero di assist trovati grazie ai suoi cross. Marek sarà anche tra i principali fautori della cavalcata della squadra allenata da Spalletti nel 2004/2005, che porterà l’Udinese al primo storico quarto posto. Tradotto in parole povere: primi preliminari di Champions League della storia. Finale un po’ amaro però, visto che sarà ceduto al Milan per “soli” 8,5 milioni di euro. Plusvalenza sì, ma forse si poteva ottenere di più, calcolando quanto aveva fatto Jankulovski in bianconero.

Dopo di lui, ci vorrà un po’ per rivedere qualche giocatore della Repubblica Ceca ad Udine. Nel gennaio del 2007 arriveranno Zapotocny e Tomas Sivok. Il primo doveva essere utile da subito alla causa, visti i 27 anni e infatti collezionerà comunque ben 34 presenze in un anno e mezzo. Il secondo invece era considerato un astro nascente della cechia, centrocampista centrale dai buoni mezzi fisici e tecnici. Sivok però avrà più di qualche problema ad imporsi, con la sensazione che in realtà il talento non sia poi così cristallino. Quattordici presenze e una rete per lui sempre in un anno e mezzo in bianconero. Nell’estate del 2008 saranno ceduti in coppa al Besiktas per un totale di 9 milioni di euro. Non male, calcolando comunque che il difensore era arrivato per soli 500 mila euro dallo Slovan Liberec e che il centrocampista era stato pagato invece 2 milioni allo Sparta Praga. Plusvalenza fatta dunque. Sivok poi si “riciclerà” come difensore centrale con discreta efficacia, ottenendo anche 64 presenze e 5 reti con la maglia della Nazionale (Jankulovski però fece meglio, guadagnandosi 76 presenze e 12 reti).

Dopodichè, tralasciando la dimenticabile esperienza del portiere Zlamal (arrivato dallo Slovan, ceduto senza neanche una presenza in bianconero al Bari per 500 mila euro), arriva il turno di Matej Vydra, pagato nel 2010 3 milioni più bonus dal Banik Ostrava, stessa squadra da cui partì Jankulovski. Per l’attaccante però in bianconero poca fortuna. Quattro presenze, un gol e tantissimi prestiti. Troverà fortuna al Watford, dove così Pozzo potrà comunque garantirsi una bella plusavalenza, cedendolo nel 2016 per 9,5 milioni al Derby County.

Possiamo dunque arrivare al presente, firmato Jakub Jankto e Antonin Barak. Il primo prelevato dalle giovanili dello Slavia Praga nel 2014, il secondo acquistato nel gennaio del 2017 (per l’estate) sempre dallo Slavia. Kuba Jankto, dopo un anno di prestito all’Ascoli con grandi numeri (35 presenze, 5 gol e 9 assist), arriva ad Udine e con Delneri diventa uno dei titolari fissi, diventando uno dei membri dei “fantastici quattro” e mettendo a segno 5 reti e 4 assist alla sua prima annata in A. Barak invece, una volta ripresosi dall’infotunio estivo, diventerà una altra pedina importante per il tecnico di Aquileia. Esordio in A nella sconfitta per 2-3 con la SPAL, per una crescita costante, che lo porterà a segnare due reti decisive  per la vittoria con Sassuolo e Atalanta. Jankto e Barak promettono di riprendere quel feeling con la Repubblica Ceca usuratosi dopo l’addio di Marek Jankulovski, per riscoprire un altro bacino importante di talenti.

Sezione: Focus / Data: Mar 05 dicembre 2017 alle 19:00
Autore: Redazione TuttoUdinese
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