Anche il Watford ha il suo Basta. Non è serbo e neppure biondo. Ma corre sulla fascia quasi come Dusan. Il suo nome è Daniel Pudil. Le sue prestazioni non sono passate inosservate e, dopo la parentesi fra Granada e Cesena dello scorso anno, l’esterno sinistro ceco ha trovato la sua dimensione a Watford. Con la la maglia degli “Hornets” ha messo insieme ben quaranta gettoni, distinguendosi fra i migliori giocatori del torneo, nonostante il triste epilogo nella finale dei play-off.

Nato nel 1985, l’esterno ha avuto una lenta ma costante maturazione e con la maglia giallorossa la sua parabola sembra stia per toccare il suo apice. Tuttavia, Daniel guarda al futuro con fiducia e punta a migliorarsi ancor di più. Prima dell’esperienza in Inghilterra, il fugace passaggio fra la Sierra Nevada e la Romagna. Fu acquistato dai belgi del Genk e nella sua carriera ha vestito anche le maglie Slavia Praga, Slovan Liberec e Chmel Blsany.

Ora, dopo un lungo girovagare, Pudil sembra aver trovato la sua dimensione: “Sono molto soddisfatto della mia scelta. Qui il campionato è diverso rispetto a Belgio ed Italia. I tifosi sono migliori ed è anche per questo che sono veramente felice di giocare e vivere qui a Londra. Sono orgoglioso della città e dei tifosi che ci son sempre stati accanto”.

L’esterno è uno dei numerosi prestiti giunti al “Vicarage Road” passando per le proprietà dei Pozzo. Nel modulo di Zola si è distinto nel ruolo di esterno sinistro di centrocampo, tanto da conquistare la maglia da titolare e non lasciarla più. Ed è proprio del suo tecnico che il ceco tesse le lodi: “Il nostro tecnico ha una grande filosofia di gioco, in quanto vuole ordine, passaggi corti e precisi. Non c’è spazio per lanci lunghi verso gli attaccanti. Cerchiamo sempre d’iniziare il gioco dalla difesa, coinvolgendo tutti gli undici giocatori in campo. Il gruppo si è formato pian piano perché all’inizio della preparazione eravamo tutti nuovi ed abbiamo dovuto attendere un po’ per soddisfare le richieste dell’allenatore. Dopo poco – prosegue Pudil – abbiamo iniziato a giocare del buon calcio e tutti, qui in Inghilterra, se ne sono accorti”.

Ciononostante, è ancora vivido nella memoria di tutti il ricordo della finale contro il Crystal Palace che ha interrotto la scalata dei giallorossi verso la Premier League. È stata una brutta batosta da digerire ma, al tempo stesso, costituisce il principale motivo per molti giocatori di voler rimanere al Watford per conquistare quello che il rigore di Kevin Phillips ha tolto: “Non siamo riusciti a mettere la ciliegina sulla torta. Ma non tutto è perso. La sconfitta in finale ha lasciato il suo segno, è indubbio. Sarebbe stato incredibile raggiungere la Premier League al primo anno. Ma la stagione non è affatto da buttare. Abbiamo regalato buon calcio, distinguendoci anche nella finale. E questo non è poco. È il calcio. Per questo vorrei rimare ancora qui. Stiamo tutti bene e ciò che c’interessa è fare il bene del club. Tutti i giocatori si sentono come in una grande famiglia”.

Sezione: Watford / Data: Mar 11 giugno 2013 alle 13:20
Autore: Nando Di Giovanni
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