Dentro o fuori. La sfida tra Genoa e Udinese, prevista per domenica alle ore 15, sa tanto di una partita dal peso particolarmente rilevante per il futuro di entrambe le squadre, invischiate nella lotta per non retrocedere. I padroni di casa hanno mostrato qualche segnale di ripresa dopo la sconfitta nel derby ma non sono riusciti a distanziarsi dalle zone pericolanti della classifica. Ora che il Frosinone ed il Carpi hanno iniziato a fare punti pesanti, il quartultimo posto in coabitazione con i cugini della Sampdoria fa davvero paura. Dalla parte della squadra di Gasperini c’è il grande impegno che ha contraddistinto le ultime gare, nonostante i problemi in difesa. I rossoblù sono in una buona condizione fisica ma manca il colpo del KO e la concentrazione nei momenti topici della partita.

Difetti condivisi con l’Udinese. La squadra di Colantuono è in evidente flessione: 7 gare senza successo, delle quali 4 sconfitte e 3 pareggi, sono un segnale inequivocabile. I bianconeri hanno anche un rapporto piuttosto conflittuale con il gol (finora sono solamente 21 le reti realizzate in campionato). La squadra sembra decisamente troppo fragile e tende ad afflosciarsi alla prima vera difficoltà. Un'altra grave carenza dei bianconeri è la faticosa costruzione del gioco, farraginosa e prevedibile contro avversari dotati di una buona difesa. Al contrario, i friulani esprimono un buon gioco in contropiede e non è un caso se in trasferta l’Udinese ha raccolto la maggior parte dei suoi punti. Quando non conducono il gioco e possono ripartire in velocità, i bianconeri esprimono il gioco migliore. Il problema è che non sembra il sistema ideale per valorizzare tutti gli interpreti.

Perdere significherebbe inguaiarsi seriamente: il Genoa rischia di finire in piena zona retrocessione, senza appello, mentre l’Udinese rischia di rientrare definitivamente nella lotta per la salvezza e notoriamente chi ha l’attacco seriamente spuntato e poco concreto rischia grosso. Entrambe le squadre devono ritrovare il successo ed il sorriso: il pari non serve a nessuno. Sicuramente la sfida di Marassi darà indicazioni importanti sulle prossime sfide.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 20 febbraio 2016 alle 08:00
Autore: Federico Mariani
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