Giocare senza il proprio miglior giocatore non è facile per nessuna squadra al mondo. Il leader tecnico è quel calciatore che si prende le responsabilità, specie nei momenti più delicati della partita, che offre sempre una soluzione ai propri compagni e che riesce a calciare, con la qualità che lo contraddistingue, anche palloni che psicologicamente pesano molto di più dei 420 g stabiliti dalla regola due del gioco del calcio.

Per le grandi squadre infarcite di campioni, l’assenza del leader conta e si vede ugualmente ma può essere ben mascherata visto che la qualità degli undici in campo, e molte volte anche della panchina, resta elevata. Ecco allora che il PSG fa una grande partita al Camp Nou di Barcellona strapazzando i padroni di casa nell’andata degli ottavi di finale di Champions League senza Neymar o che il Real Madrid giochi da due anni a questa parte praticamente senza Hazard, acquistato per non far rimpiangere un certo Cristiano Ronaldo.

Altre squadre che non hanno la forza economica di creare rose di top player, senza il loro elemento (o uno degli elementi) cardine hanno delle difficoltà. Per esempio nella stagione della Juventus pesa l’assenza di Dybala, il quale non avrebbe risolto tutti i problemi ma di sicuro è meglio averlo a disposizione che in infermeria. 

E poi provate a togliere Lukaku all’Inter, Luis Alberto alla Lazio, Insigne al Napoli o Ibrahimovic al Milan e di sicuro queste squadre qualche difficoltà in più avranno. Tuttavia non saranno le già citate Real Madrid e PSG ma altri campioni o ottimi giocatori in rosa hanno e possono velare la non presenza del proprio giocatore più rappresentativo.

Per l’Udinese non è un mistero che De Paul sia l’uomo chiave, quello che di fatto confeziona la totalità delle azioni offensive bianconere. Questa sera mancherà nella sfida interna contro un Cagliari galvanizzato dall’esaltante vittoria con il Parma nel turno precedente a causa del rosso rimediato nella gara con il Crotone. Il secondo rosso perchè l’argentino aveva rimediato un’altra espulsione al Picco di La Spezia che gli aveva fatto saltare la sfida interna con il Verona. Tutti preoccupati a quel tempo per la sua assenza. Già si dava l’Udinese per spacciata e invece la squadra rispose molto bene dominando i primi 45 minuti e siglando le due reti partita nella ripresa trascinata dalla miglior versione di Deulofeu e da Pereyra che però dovette alzare bandiera bianca a partita in corso per un problema fisico. 

Oggi ci sarà la seconda “prova” che potrebbe essere quella generale in ottica futura visto che la permanenza a Udine del Diez si verificherebbe qualora De Paul facesse una precisa scelta di vita dato che i corteggiatori in tutta Europa, è risaputo, non mancano.

Se l’assenza dell’uomo chiave si può mascherare quando è sporadica mediante una prestazione più attenta e dedita al sacrificio, alla lunga questa situazione diventa difficile da sostenere. In ottica futura è evidente che se De Paul cambiasse maglia, tutta la responsabilità della qualità del gioco dell’Udinese non può essere lasciata sulle spalle di Pereyra che è, tra le altre cose, un giocatore diverso dall’attuale capitano bianconero perché appartiene alla categoria di incursore piuttosto che a quella di tuttocampista. Ci sarebbe poi da capire la situazione di Deulofeu anche se va detto che lo spagnolo non ha entusiasmato eccessivamente nella prima parte di stagione. Ha tutte le attenuanti del caso perché l’infortunio è pesante ma all’Udinese servono giocatori pronti.

Ecco un’altra caratteristica di De Paul: la poca predisposizione all’infortunio. Le uniche due gare che ha saltato in stagione, compresa quella di stasera, sono per squalifica. Il che vuol dire che è un giocatore sicuro, non una scommessa. Poi il guaio fisico è sempre dietro l’angolo ma ad oggi i numeri dicono questo.

Se nella prossima stagione De Paul non dovesse vestire il bianconero è chiaro che sarebbe un problema, perdi il faro ovvero quello che fa girare la squadra. Trovare un sostituto all’altezza non sarà semplice. Ad oggi questo scenario presenta esclusivamente scenari negativi perchè ipotizzare un’Udinese senza De Paul sarebbe preoccupante. La cosa positiva è che la sua importanza nello scacchiere bianconero è risaputa da tutti e per questo la ricerca di un eventuale sostituto deve essere fatta con logica e raziocinio. Fermo restando che non bisogna per forza prendere un giocatore che più assomigli all’argentino (il rischio di sbagliare è altissimo) ma uno o più giocatori di personalità che possano permetterti anche di cambiare gioco, rendendolo più “di squadra” e meno legato alle capacità di un singolo, seppur queste capacità siano straordinarie.

La verità ce l’ha soltanto il tempo, non resta che aspettare e vedere i feedback che i diretti interessati daranno.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 21 aprile 2021 alle 12:21
Autore: Alberto Artico
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