Se non segni non puoi vincere. C'è poco da fare, il calcio funziona così. Nelle ultime tre gare l'Udinese crea, gioca ma non la butta mai dentro. E alla fine, al primo errore, alla prima disattenzione dietro viene punita. Detto tutto. 

Perché l'Inter a Udine non ha fatto vedere granché, tutt'altro, non è sembrata affatto quella corazzata che si vanta, a parole del suo allenatore, di essere. Stiamo parlando della seconda forza del campionato, una squadra costruita a suon di milioni spesi per accontentare Conte, una squadra piena zeppa di grandi nomi. Eppure il primo tempo i bianconeri se la sono giocata alla pari. Gotti l'aveva preparata, dal punto di vista tattico, molto bene: non concedere spazi, aggredire sempre il portatore di palla e poi ripartire in velocità sulle corsie ma anche centralmente. E il piano, fino al gol del vantaggio di Lukaku (ingenuo Nuytinck a rinculare di mezzo metro ma il belga fa un gran gol, gli va dato merito) è funzionato alla grande. 

Cosa sono mancati? Quegli ultimi 20 metri. E' lì che l'Udinese non sa che fare, è lì che si vede che manca qualcosa. 20 metri che per noi sono diventati l'Everest. In area ci arriviamo anche, è chiaro che Gotti ha instillato un'idea di gioco che può creare maggiori possibilità, poi però se non la buttiamo mai e poi mai dentro. Sprechiamo e contro squadre del genere non te lo puoi assolutamente permettere, perchè poi alla prima ingenuità paghi.

Sono d'accordo con Gotti nel dire che non si può puntare il dito contro Nuytinck o contro Musso. Mezzo errore, mezza disattenzione in 90 minuti è sempre da mettere in conto. E' da metà campo in su che, a parer mio, manca l'incisività. Con un gol la partita sarebbe cambiata, c'è poco da fare. (E manca anche un rigore ai bianconeri nel primo tempo ma non voglio parlare di arbitri che tanto abbiamo tutti capito come funziona in Italia).

E adesso? La partita contro il Brescia diventa già decisiva. Una prova del nove. Si riparte, l'ha detto Gotti, dall'attaggiamento che è stato quello giusto, fin da subito, non come a Parma. Dalla voglia di mettere in difficoltà l'Inter, dalla voglia di provare a regalare punti ai propri tifosi si deve tirare fuori quel che manca. L'ho detto a Gotti in conferenza, qualcosa di buono l'Udinese l'ha fatto e secondo me bisogna ripartire da lì. Provare a guardare il bicchiere mezzo pieno, nonostante siano palesi delle mancanze. Contro le rondinelle serve assolutamente una vittoria, inutile girarci attorno. Per vincere però, torniamo sempre lì, devi segnare e i gol non li può fare Gotti.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 03 febbraio 2020 alle 10:13
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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