Puntare sulla qualità non è mai una scelta sbagliata. L'Udinese in estate l'ha fatto e ora finalmente sta iniziando a raccogliere i primi frutti. Vuoi le opportunità offerte dal mercato, vuoi l'aprirsi di scenari inimmaginabili con la retrocessione del Watford, ma quando inserisci in una squadra gente come Pereyra, Deulofeu e Pussetto è tanta roba. Mettici in più la crescita esponenziale di De Paul e allora sì che cambia tutto, che puoi finalmente fare un altro tipo di calcio, che più tornare ad essere ambizioso, che puoi fare qualcosa di diverso dal catenaccio e contropiede.

Va dato merito in primis alla società di aver costruito una rosa di talento, con tanti elementi validi in tutti i reparti. Lo scrivevo già in tempi non sospetti, questa è l'Udinese con il potenziale migliore degli ultimi sei, sette anni. Va dato, poi, merito a Gotti e ai suoi uomini di aver creduto che il cambiamento fosse possibile.

Contro il Torino la squadra mi è piaciuta tantissimo, forse ancor di più che con la Lazio. Possesso palla, verticalizzazioni improvvise per sfruttare la velocità degli attaccanti, inserimenti delle mezz'ali, sovrapposizioni degli esterni. Tutto palla a terra, senza mai lanciare dalla retrovie. Con l'Udinese che davanti non dava riferimenti, con il Tucu che dettava il ritmo, con De Paul che inventava a suo modo, gli uomini di Giampaolo erano andati in bambola. 

Da stropicciarsi gli occhi.

L'Udinese all'Olimpico si è imposta per il suo gioco. Il primo tempo una lectio magistralis e un divario tecnico con i granata impressionante. Se fosse finito con un punteggio più ampio non credo ci sarebbe stato nulla da ridire, dato che per almeno una buona mezz'ora Belotti e compagni non sono riusciti nemmeno ad uscire dalla propria metà campo. Black out di cinque minuti a parte nella ripresa, forse quando si è acquisita fin troppa sicurezza dopo il raddoppio, il risultato non è mai stato in discussione e il pari, va detto onestamente, sarebbe stato immeritato per quello che si è visto in campo.

Gotti ha tracciato la via, ora questa va proseguita con coraggio. Quando i risultati ti danno ragione, però, e sono tre le vittorie consecutive, ovviamente tutto diventa più facile. Ora tutti ci credono, tutti hanno la consapevolezza di essere una squadra forte, di avere qualcosa in più dal punto di vista della qualità rispetto a tante altre. Si respira un clima diverso, di fiducia, di voglia di fare qualcosa di importante. 

Non facciamo voli pindarici, non tiriamo fuori paragoni insensati, e lasciamo che a parlare sia soltanto il campo. Domani arriva un'altra partita delicata in casa, contro il Crotone ultimo della classe, nella quale sei chiamato a vincere ancora. Ora l'Udinese, se vuole davvero puntare ad un campionato diverso, deve superare un'altra grande prova, quella della continuità. Continuità non solo dal punto di vista dei risultati ma anche del gioco. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 14 dicembre 2020 alle 09:01
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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