Il Direttore tecnico bianconero, Daniele Pradè, ha voluto fare un bilancio finale sul mercato bianconero.

"Alla fine del mercato è abitudine mia fare un punto generale. L'Udinese quest'estate ha fatto un grandissimo cambiamento, praticamente rispetto all’anno scorso abbiamo undici nuovi giocatori, a cui vanno aggiunti anche Badu e Wague rientrati dai rispettivi prestiti. Dell’anno scorso ne sono andati via otto. È stato fatto un grandissimo investimento a livello patrimoniale, la famiglia Pozzo ha voluto fare questa scelta, importante anche dal punto di vista economico, per ricostruire un progetto in grado di ambire a qualcosa di significativo. I giocatori presi avevano tante richieste da parte di grandi club e non pensavo sinceramente di riuscire a prenderli. Il cambiamento di filosofia sul mercato e in campo, con un mister nuovo e giovane che propone un gioco diverso, rappresenta un nuovo inizio. Ripeto, è stata fatta una grandissima forma di investimento da parte della famiglia Pozzo. Abbiamo fatto fatica anche tenere giocatori come De Paul, Lasagna che avevano diverse richieste".

Avete preso dei giocaotri che hanno fame, è possibile quindi invertire la rotta?

"Il mercato è stato strano, la chiusura anticipata è stata una particolarità per tutte le società. I cambiamenti possono portare o problemi o benefici. Chiediamo un attimo di serenità e pazienza per completare un lavoro che richiede il suo tempo. Un mese e mezzo di lavoro, con tanti uomini nuovi e una filosofia diversa. C’erano dei giocatori che avevano fatto il loro tempo, è fisiologico. Danilo è un professionista esemplare, un difensore forte ma anche lui aveva bisogno di nuovi stimoli. Abbiamo puntato su giocatori giovani, giocatori che possano portare entusiasmo. Il popolo friulano ha capito e si respira un’aria nuova rispetto alla passata stagione. E ciclico che ogni tre, quattro anni ci sia un cambiamento per motivazioni, per voglia di stare all’interno di un gruppo. L'atleta professionista è anche questo".

Manca esperienza?

"Ne parlo spesso con il presidente Pozzo. La gioventù è un'arma a doppio taglio. I giovani portano entusiasmo, forza fisica, agonismo. Abbiamo in rosa poi un giocatore che ci deve dare tanto in termini di esperienza che è Behrami. Valon per è uno dei più grandi acquisti  e da lui mi aspetto tanto, deve essere un capitano nello spogliatoio".

Sono stati fatti diversi nomi nel corso dell'estate che poi non si sono concretizzati.

"Passano sempre tanti nomi di diversi giocatori ma poi il mercato evolve e le situazioni cambiano. Teodorczyk pensavamo mai di poterlo raggiungere. Nell’ultima settimana è diventato concreto. Abbiamo preso il giocatore che più ci serviva. Seferovic stava nel calderone, ho un bellissimo rapporto con lui dai tempi della Fiorentina. Sapeva che poteva essere una nostra alternativa, come lo erano anche altri nomi. Quando poi c’è stata un’apertura con Teodorczyk siamo andati dritti su di lui".

Giornali e tv nazionali hanno bocciato il vostro operato.

"I giudizi esterni non mi interessano, fuori non hanno la conoscenza di quello che succede. Gli faremo cambiare idea. Quello che per me è importante è cosa si dice qui, tra i giornalisti e i tifosi che seguono l'Udinese e che sanno come si lavora".

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 24 agosto 2018 alle 13:24
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print