Ultimamente abbiamo visto la squadra di Nicola troppo timida in fase offensiva, limitandosi a difendere gli attacchi avversari e ripartire in contropiede grazie ai rapidi spunti di Pussetto e De Paul, aiutati dalle fasce e, raramente, da qualche inserimento delle due mezzali.

Ma i bianconeri potrebbero giocare con 3 punte, cercando così di impensierire più spesso le difese avversarie?

La risposta sembra essere in favore del possibile cambio modulo, visto che i giocatori, se messi nel proprio ruolo, potrebbero coprire diversi schemi di gioco.

In porta ci sarebbe Musso, decisivo anche nell’ultimo match disputato contro la Fiorentina; come terzino destro giocherebbe Stryger Larsen, mentre l’alternativa in caso di infortunio o per dare più freschezza sarebbe rappresentata da Ter Avest, giovane sì, ma di grande prospettiva.

I centrali, Ekong e Nuytinck (quasi perfetti nella sfida contro la Viola), sarebbero accompagnati a sinistra da uno tra Samir e Zeegelaar, visto che D’Alessandro pare essere un giocatore con caratteristiche più offensive.

Il centrocampo, con due mezzali ed un mediano di rottura, sarebbe formato da Fofana (aspettando il rientro di Badu come seconda scelta), Behrami (o Sandro, preso in prestito dal Genoa in questa sessione di mercato) e Mandragora (con alternativa Barak, pedina importante se al top della condizione).

Davanti i 3 titolari potrebbero essere Pussetto, Okaka e De Paul, con Lasagna e D’Alessandro pronti a subentrare e/o sostituire rispettivamente l’ex Watford ed il numero 10.

Così facendo, l’Udinese cambierebbe letteralmente volto, non si limiterebbe a difendere e ripartire, ma proverebbe, forse, a fare il gioco almeno nelle partite più delicate.

Stesso discorso vale per il 3-4-3: in questo caso bisognerebbe inserire un centrale in più (De Maio o Wilmot) sacrificare un centrocampista ed inserire un esterno in più. D’Alessandro potrebbe scalare come esterno sinistro, diventando la prima scelta e lasciando Zeegelaar in panchina; il tridente non cambierebbe.

Insomma, le soluzioni non mancano, i giocatori sono contati e le alternative sono poche: sta ora a Nicola cercare di tirare fuori il meglio da loro, posizionarli in campo nella maniera più adeguata e soprattutto trovare quella continuità che significherebbe salvezza.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 05 febbraio 2019 alle 16:57
Autore: Nicola Santarossa
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