Udinese-Crotone è stata una gara piena di verità. Innanzitutto, si può dire che la formazione di Delneri vale la squadra del 2014/15, quella allenata da Andrea Stramaccioni. Terza vittoria consecutiva, un fatto che non accadeva proprio da due anni, quando l’ex tecnico dell’Inter sedeva sulla panchina friulana. Questo risultato positivo è figlio di un altro aspetto comune ad entrambe le versioni bianconere: la solidità difensiva, la capacità di incassare senza mai andare al tappeto, emergendo nei momenti topici della gara e conquistando punti pesantissimi. È un’Udinese alla Rocky Balboa, che traballa, ma non affonda mai, che sembra incerta ed invece riscopre una volta di più il proprio potenziale.

È accaduto anche ieri. Il Crotone si è rivelato un avversario più insidioso del previsto. Ha venduto cara la pelle, giocando con carattere e determinazione. I calabresi sapevano di non essere i favoriti, ma si sono difesi egregiamente, lottando su ogni pallone e pungendo in contropiede. Si sono anche procurati due ghiotte chance con Trotta e Palladino. Gol sbagliato e gol subìto. Il classico contrappasso calcistico è stato nuovamente alleato dell’Udinese. Non che i friulani non avessero mai cercato la via del gol, visti i tentativi di Zapata e Kums. I bianconeri erano stati molto più presenti e concentrati in avvio rispetto al brutto approccio al match di Bergamo. Tuttavia il Crotone non aveva mai mostrato segnali di sofferenza. La gara è cambiata grazie alla zampata di Cyril Thereau, vero mattatore di giornata.

Ancora una volta il francese si conferma il vero valore aggiunto della squadra di Delneri. Intelligente e duttile tatticamente, riesce a svolgere più ruoli nel corso della stessa gara. Ma il suo pregio principale resta la freddezza sotto porta. Pochissimi calciatori sanno essere così cinici e spietati nell’area di rigore come lui. Con la doppietta di ieri, sale a 8 centri in 14 incontri di campionato. Un bottino di tutto rispetto, destinato molto probabilmente ad aumentare ancora. Determinante e trascinatore, Thereau sta sciogliendo ogni dubbio degli scettici che non lo ritenevano il degno successore di Antonio Di Natale. Una rete dopo l’altra, si sta conquistando rispetto e stima. E, soprattutto, sta trascinando sempre più in alto un’Udinese che non smette di sognare.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 19 dicembre 2016 alle 09:00
Autore: Federico Mariani
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