Napoli-Udinese, una sfida che sembra aver già scritto il suo finale ancor prima di andare in scena. Il Napoli è reduce dal pareggio a Genova dopo ben cinque vittorie consecutive. L’Udinese ha raccolto poco nelle ultime due gare con Sassuolo e Roma. I bianconeri, più che sul piano dei risultati, hanno deluso per prestazioni ed impegno. Con la Roma era difficile vincere, ma la squadra è andata a giocare all’Olimpico partendo già sconfitta e questa non è mai una bella cosa. Colantuono ha preparato la sfida di oggi sulla falsariga di quella di Roma: giocare per non prenderle, cercando di limitare i danni. Abbiamo visto tutti il Napoli cosa è capace di fare. L’Udinese in questo momento non ha la mentalità adatta per venire al San Paolo per vincere. Sarà una squadra molto chiusa che si affiderà alle ripartenze.

Forse però è meglio in questo momento affronatare il Napoli fuori casa. Tutto sta nel fatto che l’Udinese fatica a trovare gioco e occasioni. In trasferta le squadre di casa lasciano campo e c’è maggiore spazio per le ripartenze. La squadra di Colantuono non ha un gioco corale e nelle partite casalinghe fatica maggiormente. L’abbiamo visto la scorsa settimana: il Sassuolo si è ritirato dietro e ha lasciato l’iniziativa all’Udinese, che non è riuscita ad essere incisiva. Purtroppo quest’anno si soffre anche in attacco a causa dell’infortunio di Zapata e con altri calciatori che rendono di meno. Il contropiede è la dote migliore della squadra di Colantuono e con una difesa che solitamente regge abbastanza bene, sono arrivati più punti lontano dal Friuli.

All'Udinese sta pesando troppo l'assenza di Zapata, quel terminale offensivo in grado di cambiare il destino di una stagione. Il colombiano stava crescendo partita dopo partita fino a diventare davvero imprescindibile. E’ un vero e proprio nove, un attaccante diverso dagli altri in rosa e sa segnare con continuità. Quest’infortunio pesa tantissimo perché viene a mancare il perno sul quale Colantuono voleva costruire la squadra. L’ auspicio è che possa tornare presto, sarà difficile anche ritrovare la condizione fisica. È un peccato, si stanno bruciando mesi importanti di un prestito biennale.

L'Udinese poi ritroverà di fronte Allan, giocatore che ha lasciato un vuoto al momento incolmabile nella squadra. Il brasiliano a Napoli può crescere e dare ancora tanto, ricordiamo che è un classe ’91. Mi aspettavo che facesse subito bene perché è forte. Anche a Udine aveva dimostrato di essere un gran giocatore, non solo tecnicamente, ma anche mentalmente. L’anno scorso più volte ha risolto i problemi dei bianconeri e metà salvezza l’ha praticamente costruita da solo. Per l’Udinese è un’enorme perdita. Sarri è stato bravo a trovargli un ruolo diverso: prima impostava di più il gioco, ora è più libero di spaziare.

Se ci guardiamo un attimo indietro, all'ultima vittoria bianconera al San Paolo firmata Inler vediamo che è chiara l’involuzione dell’Udinese negli ultimi anni, dovuta maggiormente non al merito delle avversarie ma al demerito della società friulana. È stato distrutto tutto ciò di positivo che era stato creato. L’investimento per lo stadio è un’ottima cosa, ma senza giocatori all’altezza diventa inutile. Tanti anni fa questa squadra ha avuto grandi occasioni, avendo in squadra gente del calibro di Sanchez, Pereyra, Inler, Asamoah e Quagliarella, ma si è pensato di più agli affari.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 08 novembre 2015 alle 12:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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