L’Udinese è fuori dalla Coppa Italia, ad agosto. No, non era calcio d’estate, si trattava già, purtroppo, del primo impegno ufficiale della nuova stagione. Prendiamone atto e guardiamo avanti, visto che non siamo a maggio e di fronte a noi abbiamo un campionato intero e un obiettivo da raggiungere al più presto, la salvezza. Questa eliminazione contro il Benevento cosa ci può insegnare? Che a questa squadra servono ancora rinforzi strutturali, non dei rincalzi sia chiaro.

La spina dorsale. Con qualsiasi persona io parli, ex giocatori, ex allenatori, dirigenti, procuratori e tifosi, arrivo sempre a toccare questo argomento. All’Udinese da anni ormai, da quando soprattutto i Domizzi, i Pinzi e i Di Natale non ci sono più, manca questa benedetta spina dorsale, l’asse portante: portiere, difensore centrale che guida la difesa, centrocampista che detta i ritmi, attaccante che la butta dentro.

I disastri delle ultime stagioni hanno evidenziato questa lacuna che ad oggi qualcuno, inspiegabilmente, continua a non voler vedere. Di calcio, in società, ne capiscono sicuramente più di me e se ci sono arrivato io sicuramente anche loro sanno dove sta il problema. In tanti mi chiedete, ma perché non comprano quello che veramente manca? Sinceramente non me lo so spiegare, non ho una risposta da darvi. Gino Pozzo e Vagheggi di giocatori per le mani ne hanno e come dimostra il passato, c’erano già quando si andava regolarmente in Europa, sanno allestire squadre importanti. Allo stesso modo Pradè, direttore che in Italia ha un certo peso, sono convito che in mezza giornata saprebbe portare a Udine profili di spessore. Perché non lo fanno? Mistero. Forse conviene vivacchiare in A, spendendo il minimo possibile, e ottimizzando i profitti? Sinceramente credo che, con l’Udinese nelle zone nobili si possano fare più soldi, detta fuori dai denti.

Certo qualche plusvalenza l’abbiamo fatta lo stesso, vedi Meret, ma da un paio di stagioni i bianconeri hanno ben poco da vendere sul mercato e anche quelli “buoni”, per dirla alla friulana, quando vanno via non fanno incassare più di tanto, vedi Jankto alla Samp tanto per fare un nome di un giocatore che, sulla carta, doveva portare nelle casse ipoteticamente almeno 20 milioni.

Tornando al discorso della spina dorsale, cosa si può fare a pochi giorni dalla fine del mercato? Tralasciando che sarebbe stato meglio intervenire nelle zone cruciali con largo anticipo, come si faceva un tempo, qualcosa l’Udinese dovrà assolutamente fare.

Partiamo dalla porta. Dopo aver dilapidato in questi anni una batteria di portieri, tutti friulani, che avrebbero dovuto rappresentare il futuro nostro e dell’Italia intera, ad oggi ci ritroviamo con Nicolas tra i pali, ex portiere di una delle squadre peggiori della scorsa A, il Verona. Musso sarebbe sulla carta il titolare ma l’argentino, causa anche l’infortunio, è tutto ancora da scoprire. Non si dimentichi che anche Bizzarri l’anno scorso era venuto qui, e me lo disse personalmente lui nel giorno del raduno, per recitare solo il ruolo di secondo. Quindi anche in porta una garanzia certa ancora ad oggi non c’è.

Difesa, il vero grande problema di questa squadra. Da anni ormai prendiamo più di 60 gol a stagione, e come mi disse mister Giacomini, se prendi tutti quei gol non puoi pensare di arrivare più su del 13esimo posto. Così è stato. Dietro manca un leader che guidi il reparto, un centrale d’esperienza, italiano, e che conosca come si difende in Italia. Vorrei un Natali, ve lo ricordate? Invece si sperimenta, si cerca la soluzione interna continuando a fare acqua da tutte le parti. Se non risolviamo i problemi dietro purtroppo continueremo sempre a fare difficoltà. La difesa, soprattutto in A, è la base e mandare via Danilo non è la risoluzione a tutti i mali. 

Centrocampo e attacco. All’apparenza da metà campo in su stiamo meglio. Qualità ne abbiamo e il tipo di gioco di Velazquez la può sicuramente esaltare. Manca una punta, quello è certo, visto che non si può scaricare tutto sulle spalle del povero Lasagna. Avrei preso Inglese, che va al Parma alla fine, non al Barcellona. Vediamo chi arriva in questi ultimi giorni, ma se alla fine si dovesse optare per un colpo estero in stile Bajic saremmo di nuovo punto e capo. 

Restiamo in attesa, speriamo che qualcosa accada e che si arrivi al campionato pronti, per evitare figuracce come contro il Benevento. Noi di Tuttoudinese nel frattempo partiamo, come sempre, per Milano per gli ultimi sussulti di questo mercato. L’anno scorso tornammo con Maxi Lopez, quest’anno speriamo di portarvi qualcosa di meglio.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 14 agosto 2018 alle 08:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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