Gara-1 degli ottavi di playoff conferma il fattore-Carnera. A farne le spese una bellicosa Biella, che la tiene in equilibrio fino alla fine ma soccombe ché, secondo noi, la GSA è più forte.

La squadra di coach Alberto parte fortissimo, ma come sempre è accaduto nel corso della regular season si fa rimontare prendendosi le classiche pause di riflessione. Decisivo, dopo due quarti centrali equilibrati, un ultimo periodo ‘splendor’ in cui la difesa alza la palizzata permettendo agli avversari solo dieci punti.

Bravo coach Carrea, ma lo sapevamo: alza il pressing a tutto campo, cerca di sparigliare i blocchi confondendo gli attacchi friulani, costretti nel secondo tempo ad un 1/15 da tre punti che costa tantissimo.

Bravi i suoi giocatori, che ci mettono dedizione e impegno ma alla fine soccombono.

La dividerei in blocchi.

Quello straniero: sorprendente Sims, ma la coppia bianconera prevale 49-42 grazie ad un Powell che nel quarto decisivo mette 9 punti dei 19 della squadra.

Amici batte Antonutti 16-13, e il resto è mancia (16-17 per Biella). Ale è un giocatore atipico per le gerarchie friulane: prende tiri impensabili, realizza da metà campo; cerca di assistere Ciccio lanciando però la palla sul tabellone, ma ruba tre palloni decisivi urlando con la sua gente e dimostrando che è uomo da post-season.

A proposito del Cigno: un amico mi chiedeva come mai non lo si sia preso noi, in uscita da Treviso. Correva l’intervallo, gli proposi di risentirsi a fine gara. Sia l’anno scorso con Treviso, che quest’anno con i biancoblu di Menetti che con i rossoblu di Correa, Michele mette a segno zero punti nel quarto decisivo. È un generoso, Antonutti: si sobbarca impegni anche a nome e per conto della squadra, arriva forse col fiato ormai accorciato da diecimila battaglie e si vede. Uno di noi lo sarà sempre, spero non mi smentisca lunedì.

L’impressione è che Biella abbia giocato il proprio basket migliore, Udine no; nonostante Michele Correa elenchi i momenti dove la sua squadra lo ha un pochino deluso, l’idea che mi sono fatto è che la sorpresa non abbia giovato agli ospiti. L’idea che mi sono fatto è, e magari mi sbaglio, che l’Edinol del presidentissimo Angelico abbia perso l’occasione più grande per espugnare, terza in stagione, il Carnera.

Perché nei 40’ Udine è rimasta in vantaggio 39’ e 46’’, Biella zero. Al massimo, per 14’’, parità. Questo dicono le statistiche.

Che parlano anche di 67% di Udine da due punti, contro il 40% degli ospiti; un 51% globale contro il 42% di Biella, brava ad appaiare, in pratica, Udine ai rimbalzi. Complici le dieci occasioni in cui la GSA ha concesso seconde occasioni a Sims e soci.

48 ore e niente varrà più; lunedì si parte, ancora, da 0-0 e ad Udine spetta il compito di soffrire, sì, sprecando però meno occasioni per allungare in maniera definitiva.

Cosa si inventerà Carrea? Oggi Trevis è stato a tratti immarcabile; imprendibile per tutta la gara Marshawn Powell, contro cui Antonutti non può opporre abbastanza fisico, Sims non ha velocità, Wheatle è decisamente troppo piccolo per stargli dietro. Di Albanito Chiarastella non dico nulla: l’argentino è un buon rincalzo ma Biella è parsa troppo Harrell+Sims-dipendente.

La GSA la vince più comoda se continua nel percorso di crescita difensiva: quando nel quarto decisivo l’A.P.U. ha cercato di rendere i tiri avversari meno comodi, le palle recuperate sono state copiose, con una produzione offensiva conseguente non indifferente.

Due notedi merito positive: Ciccio Pellegrino ha passato venti minuti a chiedersi come marcare Sims, che (ovviamente) lo porta al largo dove il siciliano è meno dominante; quando entra in partita, diventa il signore degli anelli capace, addirittura, di schiacciare a canestro (cosa per lui non usuale).

E il più giovane della compagnia che si scopre gladiatore? Lollo Penna incita tutto e tutti attorno a sé, trasfigurandosi nel quarto decisivo quando conduce i suoi come Jason Kidd e la folla come Meridio (perdonatemi le iperboli). Continua così, Lorenzino!

Ci risentiamo lunedì: stasera radiocronaca da EffeRadio frustrata da interviste in occasione del Far East Film Festival: con tutto il rispetto per il capolavoro di Thomas, Sabrina, Gianmatteo e compagnia forse la prima gara di playoff avrebbe meritato un pochino d’attenzione radiofonica in più. Poco male: abbiamo risparmiato l’ugola e ci rifaremo dopodomani.

‘Suffer and enjoy’, dice Martello: stasera è andata, vediamo la prossima. Le serie vanno ‘uccise’ subito: facciamolo.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 28 aprile 2019 alle 07:01
Autore: Franco Canciani
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